AgenPress. Chiedere un prestito o un mutuo diventa sempre più complicato a causa delle elevate garanzie che gli Istituti richiedono ai consumatori; a questo c’è da aggiungere la difficoltà di comprendere il costo effettivo del denaro che si ottiene.
Ogni volta che viene concesso un finanziamento, infatti, l’importo viene maggiorato da interessi passivi definiti in un piano di ammortamento; questo fa sì che spesso si accettino finanziamenti i cui tassi applicati superino, anche nel corso degli anni, la soglia di usurarietà. E’ quindi fondamentale conoscere il problema per capire come difendersi.
“Il tasso di usura si verifica quanto un interesse supera il cosiddetto Tasso Effettivo Globale Medio – dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia –. Tale tasso viene stabilito trimestralmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze secondo un calcolo ben preciso; se la differenza tra il limite ed il tasso effettivo globale medio è superiore ad 8 punti percentuali si avrà un tasso usurario.
Sui siti di Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia e Finanza è possibile consultare il TEGM. Se si riscontrasse un tasso sospetto è possibile richiedere una verifica all’Istituto che ha erogato il credito e, se possibile, chiedere il rimborso di quanto pagato in più. Tale azione deve, però, essere esercitata non oltre i 10 anni a partire dalla data di chiusura del conto o dell’avvenuto rimborso del prestito”.