AgenPress – “Dobbiamo chiedere al ministro ungherese cosa intende per ‘martire’, se intende una persona torturata per 35 giorni certo Ilaria è una martire. Sembra quasi che manifestare solidarietà a un’antifascista sia considerato in alcuni Paesi un’interferenza. Ce li siamo presi noi in Europa, ce li abbiamo e dobbiamo conviverci. Sono molto perplesso dall’esito dell’incontro tra i due ministri degli Esteri di oggi. Il ministro Tajani ha i miei riferimenti se mi vuole comunicare qualcosa”.
Così Roberto Salis, partecipando a Milano alla fiaccolata per la figlia, ha replicato al ministro ungherese Peter Szijjartó, che oggi a Roma ha incontrato il suo collega Antonio Tajani. “L’ambasciatore mi aveva assicurato che l’incontro era stato positivo pensa se mi avesse detto che era andato male”.
“Mi sono reso conto sempre più che bisogna fare conto sulle proprie forze, come per i domiciliari per Ilaria, per questa ragione servono manifestazioni come queste. Ilaria vi ringrazia tutti”, ha aggiunto confermando di aver “trovato una soluzione per i domiciliari di Ilaria in Ungheria” da solo. “Se non ci sono le mobilitazioni cittadine non si va da nessuna parte. Io spero ci sia una reazione da parte del nostro governo perché quello che ho sentito oggi mi sembra piuttosto inaccettabile”.