AgenPress. “Ormai sono un paio di mesi che l’unico partito che è presente alle elezioni europee in cinque circoscrizioni e a cui puntualmente non viene data voce è Alternativa Popolare” dichiara Stefano Bandecchi, Segretario nazionale di Alternativa Popolare ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite della trasmissione di approfondimento ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani.
È evidente” continua Bandecchi “che Alternativa Popolare non sia stato mai messo tra i sondaggi e non perché non sia sondato. Siamo coscienti che per noi le elezioni europee sono un inizio, una partenza per arrivare poi alle elezioni nazionali.
Dopotutto, Solo 10 mesi fa come partito non esistevamo ancora. Tuttavia” continua il segretario nazionale. “È importante ricordarsi che si inizia dall’ 1%. Perché togliere a qualcuno il diritto di parola? Ad Alternativa Popolare hanno già fatto rimuovere il nome dal simbolo elettorale, per poi oscurarci negli ultimi 2 mesi”.
Sulle prossime elezioni europee “vedo campagne elettorali concentrarsi sulle responsabilità dell’Europa, quindi deduco che l’Italia in sé non debba contare nulla. Se i nostri politici finora hanno fallito perché l’Europa li ha obbligati a fallire allora forse Schlein, Meloni, Tajani e gli altri farebbero meglio a dimettersi dall’Italia e andare dove presumibilmente saranno eletti, cioè in Europa. Se loro sono consapevoli che l’Europa è quella che fa le leggi e che l’Italia le deve solo applicare, dovrebbero andare a far valere i nostri diritti in Europa.
Le elezioni europee” continua Bandecchi “sono fondamentali, ma in Italia assistiamo a un grande imbroglio. Solo 20 giorni fa siamo stati ammessi alle elezioni europee perché rappresentanti del Partito popolare europeo: la Cassazione lo ha ribadito con chiarezza sottolineando che le leggi nazionali realizzate un mese prima per tenerci fuori dalla competizione erano state realizzate male e impropriamente. Il responsabile? Governo e Parlamento.
L’Europa” conclude il Segretario nazionale di Alternativa Popolare “è una grandissima opportunità per un’Italia autonoma a livello energetico, dove rinasca l’industria, un’Italia economicamente forte, con un esercito di difesa forte. Quando io ero piccolo l’elezione era un diritto e un dovere: quando non si andava a votare ti veniva segnato un puntino sulla fedina penale. Dietro alle nostre elezioni c’era la consapevolazza di tanto sangue, tanti morti, tanta gente che urlava la libertà”.