AgenPress. “I possibili ritocchi all’emendamento del Governo che vuol proibire la produzione e commercializzazione delle infiorescenza di cannabis con meno dello ‘0.2% di THC” scrive Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni già presidente del Comitato referendum cannabis del 2021 “confermano l’approccio di questa maggioranza anche su questo tema: giocare con le parole per creare il cosiddetto ‘rischio percepito’ relativamente a qualcosa per cui non si è mai registrata alcuna minaccia strutturale per la sicurezza pubblica”.
“La premessa giustificatrice dell’emendamento introdotta oggi in Commissione pretende di legare l’uso di fiori di cannabis con THC pressoché inesistente a comportamenti rischiosi per l’incolumità pubblica. Questa poche righe confermano la mancanza di conoscenza di dati statistici o evidenze scientifiche sul tema in oggetto, infatti, non ci sono prove che ‘l’assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale’. Sanzioni già previste dal codice della strada.
Il Governo dovrebbe sapere che la percentuale di incidenti attribuibili a guida sotto l’influenza di sostanze psicoattive (quindi con percentuali ben più significative che lo 0,2% di THC) è intorno al 2% e che le manifestazioni o raduni che sfociano in violenza hanno o altri tipi di sostanze come ragione dell’alterazione, o incitazioni all’uso della forza di origine ideologica. Come ci dimostra questo ennesimo decreto sicurezza, l’ideologia storicamente ha dimostrato di fare molti più danni di quanti ne volesse ridurre – e sicuramente molti meno dell’uso personale delle piante – questa nuovo approccio ideologico che se si arrampica sugli specchi dei ‘rischi percepiti’ ci dice che a fronte dell’inesistenza dei problemi o dell’incapacità di gestirli bisogna inventarsene di nuovi.
“Confermo” conclude Perduca “che nel caso in cui non vi fossero ulteriori ravvedimenti e l’emendamento restasse quello attuale, l’Associazione Luca Coscioni è pronta ad attivare tutti gli strumenti nazionali e internazionali per mettere in mora questo ennesimo comportamento anti-scientifico nostrano.