AgenPress – Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha presentato le sue dimissioni, ha riferito il 4 settembre il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk.
“È un grande rimpasto. Era previsto da parecchio tempo”, ha detto il parlamentare Oleksandr Merezhko.
“Ci aspettano tempi difficili, autunno e inverno difficili. Forse questo rimpasto è in qualche modo legato al nuovo periodo di sfide per l’Ucraina.”
Ministro degli Esteri dal 2020, Kuleba è stato in prima linea negli sforzi dell’Ucraina per coinvolgere i suoi alleati internazionali e garantire nuove partnership fin dall’inizio della guerra su vasta scala.
Dopo le prime voci di un suo licenziamento nell’agosto 2023 , Kuleba ha dichiarato alla televisione nazionale di non essere preoccupato per questa possibilità.
“Lavoro, nessun lavoro è fisso e sono assolutamente calmo su tutto”.
“Ho detto fin dall’inizio che me ne sarei andato in due circostanze: la prima è se il presidente me lo chiedesse. La seconda è se entrassi in una contraddizione fondamentale con la politica estera e non considerassi possibile lavorarci”, ha aggiunto Kuleba.
Ukrainska Pravda ha riferito il 3 settembre, citando fonti anonime, che Kuleba sarebbe stato licenziato e che il suo sostituto era ancora in fase di valutazione. Il candidato più probabile a ricoprire la carica sarebbe il vice ministro degli Esteri Andrii Sybiha, hanno detto le fonti.
La notizia segue quella di altri ministri di alto profilo che hanno presentato le loro lettere di dimissioni il giorno precedente: il ministro delle Industrie strategiche Alexander Kamyshin, il ministro della Giustizia Denys Maliuska, il ministro dell’Ecologia Ruslan Strilets, il vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna e il vice primo ministro e ministro per la reintegrazione Iryna Vereshchuk.
Anche Vitalii Koval, capo del Fondo di Proprietà Statale dell’Ucraina (SPFU), ha presentato le sue dimissioni nove mesi dopo il suo insediamento.
Non sono state specificate le ragioni delle dimissioni. La notizia è arrivata dopo mesi di resoconti sulla possibile sostituzione di diversi ministri ucraini.
David Arakhamia, capo del partito Servitore del Popolo del presidente Volodymyr Zelensky in parlamento, ha dichiarato il 3 settembre che il rimpasto avrebbe interessato più della metà del personale governativo.
“Domani è il giorno dei licenziamenti e dopodomani sarà il giorno delle nomine”, ha aggiunto.
A marzo Zelensky aveva dichiarato che gli ucraini potevano aspettarsi ulteriori rimpasti di governo in futuro, a seguito di un rimpasto nella sua cerchia ristretta .
A maggio sono stati licenziati anche il ministro delle Infrastrutture e vice primo ministro per la ricostruzione Oleksandr Kubrakov e il ministro dell’Agricoltura Mykola Solskyi .
Altri ministri chiave che si dice abbiano presentato le dimissioni sono Olha Stefanishyna, il vice primo ministro incaricato di guidare la spinta dell’Ucraina verso l’adesione all’Unione Europea, e Oleksandr Kamyshin, il ministro per le industrie strategiche, che supervisiona la produzione e lo sviluppo di armi. Alcuni di coloro che si sono dimessi potrebbero finire con altri incarichi nel governo.
Zelenskiy ha detto in un discorso di martedì sera che sarebbero stati apportati dei cambiamenti per rafforzare il governo. “L’autunno sarà estremamente importante per l’Ucraina. E le nostre istituzioni statali devono essere impostate in modo che l’Ucraina ottenga tutti i risultati di cui abbiamo bisogno… Dobbiamo rafforzare alcune aree del governo e sono state preparate le decisioni sul personale”.
David Arakhamia, capo della fazione parlamentare del partito al governo Servant of the People, ha dichiarato martedì: “Come promesso, questa settimana ci si può aspettare un importante reset del governo. Più del 50% dello staff del gabinetto dei ministri verrà cambiato. Domani avremo un giorno di licenziamenti e il giorno dopo un giorno di nomine”.