AgenPress – In una dichiarazione rilasciata dalla nuova Casa Bianca, Trump afferma che ritirerà nuovamente gli Stati Uniti, una delle nazioni con maggiori emissioni di carbonio, dallo storico accordo di Parigi sul clima, infliggendo un duro colpo agli sforzi mondiali per combattere il riscaldamento globale e allontanando ancora una volta gli Stati Uniti dai suoi più stretti alleati.
L’annuncio riecheggia le azioni di Trump del 2017, quando annunciò che gli Stati Uniti avrebbero abbandonato l’accordo di Parigi, che mira a limitare il riscaldamento globale a lungo termine a 1,5 gradi Celsius (2,7 gradi Fahrenheit) rispetto ai livelli preindustriali.
L’accordo di Parigi del 2015 è volontario e consente alle nazioni di stabilire obiettivi per ridurre le proprie emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale.
Il 12 dicembre 2015 è una data storica per il pianeta: i 197 Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) adottano quella che viene conosciuta come la prima intesa universale e giuridicamente vincolante sul climate change. Oggi di quel patto fanno ufficialmente parte 191 Stati (su 195 firmatari), tutti uniti da un obiettivo comune: contenere a lungo termine l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2°C oltre i livelli pre-industriali, e di limitare tale incremento a 1.5°C
Evitare potenziali conseguenze catastrofiche del climate change, riportando la questione ambientale al centro dell’agenda politica ed economica mondiale: è questo, nella sostanza, l’obiettivo ultimo dell’Accordo di Parigi, conosciuto come la prima intesa universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici.
Il mondo ha bisogno che gli Stati Uniti rimangano nel processo internazionale sul clima per evitare un accordo di Parigi “paralizzato”, aveva avvertito il segretario generale delle Nazioni Unite.
António Guterres aveva affermato che lo storico accordo del 2015 per limitare il riscaldamento globale sarebbe rimasto in vigore anche se gli Stati Uniti si fossero ritirati ancora una volta, ma ha paragonato l’eventuale ritiro alla perdita di un arto o di un organo.
“L’accordo di Parigi può sopravvivere, ma a volte le persone possono perdere organi importanti o perdere le gambe e sopravvivere. Ma non vogliamo un accordo di Parigi paralizzato. Vogliamo un vero accordo di Parigi”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite.