AgenPress. “Non è vero che non si è fatto nulla contro i suicidi” ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella sua replica in Aula alla Camera, dove nel pomeriggio è stata presentata la Relazione sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2024.
“Il Ministero della Giustizia ha procurato un’integrazione di risorse pari a 5 milioni di euro per l’osservazione psicologica – ha proseguito Nordio – fondamentale per trovare i segnali di allarme in queste situazioni”.
Pertanto, per l’esercizio finanziario corrente le risorse sono state più che triplicate rispetto al 2023: nel totale sono stati stanziati 14.461.000 euro, a fronte di 4.491.000, anche e soprattutto nell’ottica della prevenzione del rischio suicidario negli istituti penitenziari.
Il 14 marzo 2023, inoltre, è stato istituito uno specifico Gruppo di lavoro per lo studio e l’analisi degli eventi suicidari delle persone detenute, con il compito di definire protocolli operativi ed elaborare momenti di formazione per il personale penitenziario, proprio allo scopo di tutelare la salute psico-fisica e prevenire il rischio suicidario.
Con la circolare del 12 febbraio 2024 ‘Fenomeno suicidario. Azioni di prevenzione in ambiente penitenziario’ si é voluto ulteriormente sensibilizzare i provveditorati regionali e i direttori penitenziari nel coinvolgimento di tutti coloro che operano negli istituti e sono quotidianamente a contatto con i detenuti, affinché si prosegua in tutte le azioni utili: dall’osservanza delle disposizioni sulle regole di accoglienza e monitoraggio di detenuti, allo studio approfondito degli atti processuali a disposizione nel fascicolo del detenuto e lo studio e l’analisi della personalità dei singoli nell’ambito dell’osservazione e del trattamento, utili per attivare misure preventive atte ad arginare questo fenomeno.
Il 15 febbraio 2024, con una nota indirizzata all’Ispettore generale dei Cappellani penitenziari, è stata sollecitata la loro collaborazione così come quella di volontari, religiosi e psicologi, che quotidianamente svolgono la propria missione, perché sappiano cogliere con il dialogo e l’incontro i segni del malessere e il disagio dei reclusi, segnalandoli tempestivamente.
“E’ un fardello di dolore che ci portiamo tutti appresso ma sul fenomeno dei suicidi ce la stiamo mettendo tutta” ha concluso il Ministro Nordio.