Massimo Caputi a l’Italia che abiteremo by Remind: “Le case per i lavoratori del turismo devono diventare una priorità assoluta”

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AgenPress. Si è conclusa il 9 luglio 2025 la giornata di approfondimento dell’iniziativa “L’Italia che abiteremo by Remind” presso Palazzo Inail a Roma,  un incontro che rappresenta un’importante occasione di confronto tra Rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni insieme a Imprenditori, Manager e Professionisti con l’obbiettivo di individuare linee guida e buone pratiche per il benessere e la sicurezza di Famiglie e Imprese; ciò al fine di favorire il processo di trasformazione degli stili di vita nei luoghi, spazi, territori e città in cui le Persone vivono, operano e transitano.

“Le case per i lavoratori sono una priorità assoluta, soprattutto per il settore turistico, che vive un’emergenza strutturale”. È quanto affermato da Massimo Caputi, Presidente di Federterme e Vicepresidente di Confindustria Alberghi, intervenuto all’iniziativa.

Secondo il Presidente di Federterme, il nodo dell’abitare è ormai diventato cruciale per il funzionamento stesso del comparto turistico italiano:

“Il turismo impiega 3 milioni e 400 mila lavoratori, rappresenta ufficialmente il 13% del PIL, ma in realtà è molto di più. È un’economia stellare. Se consideriamo 400 milioni di presenze, tutta una filiera vive grazie al turismo”.

Eppure, denuncia Caputi, “i lavoratori del turismo non hanno più case. Un terzo sono stagionali, e molte attività non riescono ad aprire perché le persone non trovano un alloggio. Uno dei fattori scatenanti è l’esplosione dei BNB, che hanno ormai superato il sistema alberghiero in termini di stanze disponibili, con una deregulation pressoché totale”.

Con l’introduzione del CIN – Codice Identificativo Nazionale, sono stati censiti 670 mila BNB in Italia, ma secondo Caputi il numero reale supera il milione: “Ognuno ha in media due stanze, quindi parliamo di oltre un milione di stanze. Gli alberghi ne hanno circa un milione e 250 mila. E chi vuole aprire un BNB può farlo facilmente, bastano un estintore e un rilevatore di fumo”.

Per affrontare il problema, Caputi ha illustrato alcune proposte concrete già sul tavolo della Presidenza del Consiglio, tra cui l’utilizzo di parte dei 35 milioni di metri quadri delle Ferrovie dello Stato per creare abitazioni per lavoratori. “Abbiamo presentato un progetto per conferire parte di questi spazi in un veicolo operativo e far partire subito il piano casa. Non possiamo aspettare dieci anni come nel social housing”.

Un primo risultato è già stato ottenuto: “Siamo riusciti a far inserire nel Decreto Economia un provvedimento specifico per il settore turistico, che introduce contributi per i datori di lavoro che mettono a disposizione alloggi per i propri dipendenti. È un modello che deve essere sviluppato: la casa deve diventare un’integrazione dello stipendio”.

Caputi ha anche riportato la propria esperienza personale nella gestione di una struttura turistica con 220 lavoratori: “Ho 75 appartamenti in affitto. È l’unico modo per garantire personale: senza casa, i lavoratori non vengono. E oggi la ‘guerra’ è su questo”.  Il suo appello è chiaro: “In Italia c’è una carenza drammatica di lavoratori del turismo. Il rapporto tra domande e offerte è di 1 a 14, 1 a 15. Abbiamo aperto le quote per i lavoratori stranieri, ma anche loro devono avere un posto dove vivere. Con l’aumento previsto a mezzo milione di ingressi su chiamata, stiamo parlando del 14-16% della forza lavoro italiana. Ma dove li mettiamo?”.

Chiudendo il suo intervento, ha ricordato l’unico vero piano casa realizzato in Italia: quello di Amintore Fanfani, poi diventato Gescal. “Fu realizzato con rapidità e concretezza. Quel modello, incredibilmente, funzionerebbe anche oggi”.

L’Italia che abiteremo è organizzata e promossa da Remind, associazione delle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione, e i contributi dei protagonisti dell’iniziativa andranno ad arricchire il “Libro bianco su Sicurezza, Sostenibilità, Innovazione e Investimenti” messo a disposizione dei Decisori per le linee strategiche e le politiche industriali per la crescita dello Stato.

Paolo Crisafi Presidente di Remind: “Abitare non significa solo risiedere in uno spazio, ma prenderne parte. È costruire senso nei luoghi, generare relazioni, custodire memoria e futuro. È un gesto culturale, economico e sociale che implica cura, visione e responsabilità.

Significa valorizzare il patrimonio urbano e rurale, trasformare gli spazi in ambienti sani, sicuri, sostenibili, accessibili e connessi ai bisogni delle famiglie, delle imprese e delle comunità. Con l’iniziativa L’Italia che abiteremo, vogliamo contribuire a delineare politiche pubbliche e strategie industriali che, partendo dalle buone pratiche dei settori produttivi, guidino la trasformazione dell’Italia rendendola sempre più capace di offrire benessere e sicurezza a tutti i cittadini.”

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