SUNIA: si conferma grave la situazione sfratti nel Paese, ma il Governo continua ad ignorare il problema

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Dichiarazione di Emiliano Guarneri, segretario nazionale SUNIA 

AgenPress. Il Ministero degli Interni ha finalmente pubblicato il report con il dato degli sfratti emessi nel corso del 2024.

Come prevedibile, si mantiene stabile il numero di sfratti sentenziati e quelli eseguiti in Italia rispetto al 2023. Un dato che però va relazionato con la radicale e costante diminuzione del numero di contatti di lunga durata attualmente in essere.

Le locazioni transitorie e per studenti non portano a risoluzioni giudiziarie in misura significativa, pertanto il fenomeno degli sfratti continua a riguardare in misura sempre crescente i nuclei familiari residenti con locazione di lungo periodo.

I dati descrivono inoltre che la situazione nel Paese non è omogenea e tocca drammaticamente, come osservato già da qualche anno, anche i comuni medi e piccoli.
Nella media nazionale, le richieste di esecuzione di uno sfratto sono cresciute di quasi il 10% ed il numero di sfratti eseguiti è rimasto pressoché identico.

L’assenza di qualunque politica di sostegno all’affitto, di offerta abitativa pubblica che possa in qualche modo incrociare i bisogni non solo delle famiglie in emergenza abitativa, con l’accesso ad una casa popolare, ma anche di quel ceto medio “impoverito” (e che, in quanto tale, dobbiamo cominciare a definire effettivamente POVERO) per il quale non è possibile che il libero mercato possa offrire una soluzione, non è più sostenibile.

La “rendita” ha completamente sopraffatto il “reddito” e, se non si attuano immediatamente politiche che consentano di governare la rendita fondiaria e che restituiscano ai redditi di lavoratori e pensionati la capacità di vivere una vita dignitosa, garantendo l’accesso ai servizi primari come la salute e la casa, la situazione rischia di avvicinarsi ad un punto di “non ritorno”.

Al Governo diciamo che non serve solo il ripristino dei Fondi tagliati, ma un loro cospicuo aumento, e che i Comuni e i Prefetti debbano provvedere alla stesura di protocolli che interrompano questa mattanza sociale e consentano l’esecuzione dello sfratto, quantomeno per i nuclei familiari più deboli, soltanto quando è garantito il passaggio di casa in casa.

Un vero piano casa deve prendere immediatamente concretezza affinché questo Paese si doti finalmente di una infrastruttura di edilizia pubblica e sociale commisurata ai reali bisogni dei suoi cittadini, che non sono studentati di lusso, RSA per ricchi o alloggi da far realizzare e vendere alle lobby dei costruttori.
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