Consiglio europeo. Meloni: “Mosca è riuscita a conquistare appena l’1% del territorio ucraino. Questo stallo può rendere possibile un’ipotesi di pace”

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AgenPress. Dopo l’incontro in Alaska tra il Presidente Trump e il Presidente Putin abbiamo accarezzato l’idea che fossimo finalmente all’inizio di un percorso negoziale. Purtroppo, poche settimane dopo, la Russia ha nuovamente gettato la maschera, portando avanti tattiche dilatorie, ponendo condizioni impossibili per una seria iniziativa di pace.

Mosca chiede, infatti, che l’esercito ucraino si ritiri dalle regioni che la Federazione Russa ha formalmente annesso ma che non controlla sul campo e che non riesce a conquistare. Non dobbiamo dimenticare che, da novembre del 2022 ad oggi, Mosca è riuscita a conquistare appena l’1% del territorio ucraino, peraltro a costo di grandi sacrifici in termini di uomini e mezzi.

Ed è esattamente questo stallo però che oggi può rendere possibile giungere ad un’ipotesi di pace.

Non possiamo considerare accettabile l’atteggiamento ambiguo di chi promette impegno negoziale e poi bombarda costantemente obiettivi civili.

Per arrivare al tavolo delle trattative serve, quindi, anche incrementare la pressione su Mosca, come stiamo facendo con il 19° pacchetto di sanzioni europee, che stiamo approvando e che contribuirà a ridurre ancora di più le risorse che Mosca può destinare allo sforzo bellico. Perché giova ripetere un concetto importante: le sanzioni economiche non sono contro il popolo russo, ma contro il regime che trasforma la ricchezza della Russia in armi e distruzione. Ogni risorsa che la Russia accumula oggi non serve a costruire scuole, ospedali o a generare lavoro, ma serve a finanziare la guerra, e la distruzione di scuole, ospedali o lavoro in Ucraina

È noto, inoltre, che stiamo discutendo con i partner UE e G7 di ulteriori possibili misure relative ai beni congelati russi, rispetto alle quali tuttavia riteniamo – e non siamo i soli – che sia necessario rispettare il diritto internazionale e il principio di legalità; tutelare la stabilità finanziaria e monetaria delle nostre economie e dell’area euro; garantire la sostenibilità di ogni passo che dovesse essere intrapreso.

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