Tagliare sulla salute significa non combattere le guerre silenziose nel mondo dove oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare ai servizi sanitari di base
AgenPress. Più di 400 milioni non dispongono neppure di cure essenziali, e in 72 Paesi mancano medici e infermieri in numero sufficiente per garantire assistenza minima. L’80% delle morti prevenibili si concentra nelle aree a basso reddito e in guerra. Ci sono pandemie silenziose già in corso da tempo di cui nessuno parla: guerre silenziose, povertà, malnutrizione, infezioni e migrazioni sanitarie di massa.
ALLARME SULLA SANITÀ GLOBALE
ROMA, 31 OTTOBRE 2025 – “I tagli annunciati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono un campanello d’allarme per l’intero pianeta: la salute non può essere considerata un costo, ma un investimento strutturale per la pace e la sicurezza globale. Ridurre il personale e le risorse significa ridurre la capacità di risposta alle emergenze, proprio quando guerre, crisi umanitarie e pandemie stanno rendendo la salute pubblica un terreno di scontro e disuguaglianza”.
A nome delle associazioni e movimenti, interviene il Presidente Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, giornalista internazionale, divulgatore scientifico ed esperto in salute globale, Direttore dell’AISC_NEWS, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma, docente dell’Università di Tor Vergata, membro della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana e dell’Associazione Stampa Romana, iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
“NON SI GIOCA CON LA SALUTE DELLE PERSONE”
“Non si gioca con la salute delle persone. I tagli all’Oms rischiano di indebolire proprio la rete che coordina le risposte sanitarie nei contesti più fragili — dall’Africa al Medio Oriente — dove oggi milioni di bambini non sono vaccinati, e interi ospedali operano in condizioni di emergenza continua. L’appello del Direttore generale Tedros va ascoltato e tradotto in azioni concrete, non in parole di circostanza. Servono nuove forme di cooperazione multilaterale, fondi stabili e regole condivise che rendano l’Oms più autonoma, trasparente e inclusiva”.
ANALISI AMSI – PANDEMIE DIMENTICATE E SANITÀ IN COLLASSO
L’Amsi, attraverso la sua rete internazionale di medici in oltre 30 Paesi, segnala una situazione sanitaria drammatica nei territori colpiti da conflitti, povertà e crisi ambientali. In oltre 40 Paesi africani e mediorientali, le strutture sanitarie operano al di sotto del 50% della loro capacità per mancanza di personale, farmaci e dispositivi.
Secondo i dati raccolti da Amsi e Umem, più di 300 milioni di persone sono esposte a epidemie di malaria, tubercolosi e colera; oltre 1 miliardo vive in aree dove non esistono sistemi di sorveglianza sanitaria affidabili. In alcune regioni del Sahel, l’incidenza di infezioni respiratorie infantili supera del 200% la media mondiale.
Il Prof. Aodi evidenzia che “le pandemie non sono solo quelle che fanno notizia in Occidente: nei Paesi dimenticati ci sono emergenze costanti, dalla fame cronica alla carenza di vaccini, che mietono ogni anno milioni di vittime nel silenzio generale. Serve un Osservatorio globale permanente sulle pandemie dimenticate, coordinato dall’Oms e sostenuto dai governi, per garantire risorse, medici e infrastrutture nei luoghi più fragili del pianeta”.
UN PIANO EUROPEO PER LA SALUTE GLOBALE
Il Prof. Aodi aggiunge: “È necessario che l’Europa e l’Italia si facciano promotrici di un piano di rafforzamento del sistema sanitario globale, sostenendo la formazione degli operatori, la condivisione dei dati e la diffusione dei vaccini. Solo così potremo affrontare le disuguaglianze che generano nuovi focolai di instabilità e migrazioni sanitarie forzate. Difendere l’Oms oggi significa difendere la salute di tutti, senza distinzioni di nazionalità, religione o reddito”.
LA MISSIONE DI AMSI, UMEM, AISC_NEWS E UNITI PER UNIRE
Il presidente conclude: “AMSI, UMEM, AISC_NEWS e Uniti per Unire continueranno a promuovere la cooperazione sanitaria internazionale e il dialogo tra professionisti di tutti i Paesi, per costruire un modello di salute realmente universale e solidale. La salute globale deve tornare al centro delle agende politiche, perché senza salute non c’è futuro né sviluppo”.
Tutti i giorni il Prof. Foad Aodi lancia l’allarme sulle guerre silenziose, quelle che non fanno rumore ma mietono vittime senza tregua, dove si intrecciano anche pandemie silenziose dimenticate dal mondo. “Le guerre silenziose – sottolinea – devono essere prese in considerazione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per combatterle, guarire e curare, salvare i bambini e le donne”. “In primis – aggiunge – Palestina, Gaza, Yemen, Iraq e Africa, dove ogni giorno si registrano morti per mancanza di cure e prevenzione. Queste tragedie quotidiane devono entrare nell’agenda globale della salute, perché non ci può essere pace senza diritto alla cura e alla vita”.


