Federica Mogherini ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di rettrice del College of Europe

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Agenpress. Federica Mogherini ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di rettrice del College of Europe e di direttrice dell’Accademia diplomatica dell’Unione europea.
La decisione è stata annunciata via mail indirizzata a staff, studenti e alunni dell’istituto.

Nella comunicazione Mogherini ha affermato di aver sempre agito “con il massimo rigore e correttezza” e ha ringraziato la comunità del College per gli anni di collaborazione.

Le dimissioni arrivano in seguito al suo coinvolgimento in un’inchiesta della European Public Prosecutor’s Office (EPPO) su un presunto caso di frode nei fondi Ue: l’indagine riguarda l’affidamento da parte del European External Action Service (EEAS) al College of Europe di un programma di formazione per giovani diplomatici — un appalto del 2021–2022.

Mogherini era stata fermata per interrogatorio il 2 dicembre, insieme a due altri dirigenti — tra cui Stefano Sannino e un alto funzionario interno al College. Dopo il rilascio, le accuse restano: frode, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.

L’inchiesta ha colpito al cuore il progetto di formazione diplomatica dell’Ue, gettando ombre sull’intero percorso — e ha reso insostenibile, secondo molti, il continuo di Mogherini alla guida dell’istituto.

Nella sua lettera di dimissioni, Mogherini ha spiegato che la decisione si inserisce «in linea con il massimo rigore e correttezza con cui ho sempre svolto i miei compiti».

Ha aggiunto che è “certa che la comunità del College, nei nostri tre campus, continuerà il percorso di innovazione ed eccellenza che abbiamo tracciato insieme in questi ultimi cinque meravigliosi anni”. Infine, ha ringraziato studenti, docenti, personale e alunni per la fiducia e il sostegno ricevuto.

Con le dimissioni di Mogherini, il College of Europe si trova ora nella necessità di nominare un nuovo rettore, in un momento di forte tensione per l’immagine dell’istituto.
L’inchiesta EPPO rappresenta un’ombra anche per altri soggetti coinvolti — la vicenda ha suscitato allarme nelle istituzioni comunitarie riguardo a trasparenza e correttezza nell’assegnazione di appalti e finanziamenti.

Seppure Mogherini e gli altri indagati siano stati rilasciati e non considerati a rischio di fuga, l’inchiesta non è conclusa: il materiale raccolto — documentazione, dispositivi elettronici, verbali — è attualmente al vaglio della magistratura belga.

La caduta di una figura di primo piano della diplomazia europea come Mogherini, in un contesto così delicato come la formazione dei futuri diplomatici dell’Unione, ha significativi riflessi sulle istituzioni europee e sulla fiducia nei processi di assegnazione dei fondi.

Inoltre, il caso richiama l’attenzione su temi cruciali per l’Ue: trasparenza, governance interna, controllo degli appalti, e — più in generale — sull’importanza di preservare l’integrità delle istituzioni che formano le élite europee.

 

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