Restrizioni ai giornalisti. Il New York Times fa causa al Pentagono

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. Il New York Times ha annunciato oggi di voler fare causa al Pentagono per le misure restrittive imposte alla stampa, che il quotidiano ritiene incostituzionali.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, recentemente ribattezzato “Dipartimento della Guerra” dall’amministrazione Trump, ha drasticamente rafforzato il controllo sulla stampa. In un recente documento, condannato da quasi tutta la stampa americana e internazionale, il dipartimento ha chiesto ai giornalisti accreditati di non ricercare e pubblicare determinate informazioni senza la sua espressa approvazione, altrimenti rischiano di perdere l’accreditamento.

Nella sua causa, depositata presso un tribunale di Washington, il quotidiano sostiene che con queste norme il governo viola il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce cinque libertà fondamentali, tra cui la libertà di stampa.

Il governo “cerca di limitare la capacità dei giornalisti di fare ciò che hanno sempre fatto: porre domande ai funzionari governativi e raccogliere informazioni per presentare i fatti, al di là degli annunci ufficiali”.

Il documento che il Pentagono ha chiesto ai giornalisti di firmare fa parte di un più ampio sforzo per limitare l’accesso al Dipartimento della Difesa, il più grande datore di lavoro del Paese, con un budget annuale di centinaia di miliardi di dollari. Negli ultimi mesi, il dipartimento ha espulso otto testate giornalistiche, tra cui il New York Times, il Washington Post e la CNN, dai loro uffici al Pentagono. Le conferenze stampa sono state drasticamente ridotte. Il dipartimento ha anche limitato la circolazione dei giornalisti all’interno dell’edificio del Pentagono, imponendo loro di essere accompagnati dal personale in determinate aree.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -