AgenPress. Per quanto riguarda quanto è avvenuto in Polonia – gravissimo – faccio anche io riferimento a quanto ha affermato la NATO, che non interpreta come un’aggressione quel gravissimo episodio di droni giunti in Polonia. Naturalmente ricordo che non è la prima volta che questo avviene, in Paesi confinanti con la Russia. Aggiungo anch’io che la uguale preoccupazione induce quanto avvenuto in Qatar. Come ha detto la Presidente del Consiglio italiana, la solidarietà nei confronti del Qatar, ed inaccettabile che si violi così la sovranità di un altro Paese. Ma al di là del contenuto, della portata dei due gravi episodi quel che crea allarme è il fatto che ci si muove su un crinale in cui, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata.
Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sul luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare, ma l’imprudenza dei comportamenti – come spesso è avvenuto nella storia – provoca conseguenze poi non scientemente volute, ma ugualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo è di gravissima responsabilità quel che avviene.
E quanto avvenne in Ucraina sta accentuando queste prospettive gravi. Le dichiarazioni frequenti, anche odierne, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti di Paesi europei sono un elemento che induce all’allarme.
Per questo noi contiamo molto su quanto può fare l’Unione europea con l’aspirazione alla pace che la contraddistingue, e nell’ambito dell’Onu, cercando di restituire a quell’organismo, a quella organizzazione, il peso che in altri momenti ha avuto, perché vi sia un freno.
Perché – ripeto – al di là dei singoli episodi, comunque gravi, il rischio estremamente alto è che, senza rendersene conto, si scivoli, non in un allargamento, in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollato.