AgenPress. Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili.
Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il Governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate.
L’Italia esorta tutte le parti a cogliere l’opportunità fornita da questo spiraglio di pace rispettando i termini del Piano. E, ovviamente, è pronta a fare la sua parte da protagonista.
Nell’immediato è centrale la ripresa degli aiuti umanitari a favore della popolazione di Gaza, con un rinnovato ruolo centrale delle Nazioni Unite. In questo ambito, l’Italia continua a svolgere un lavoro intenso, che la pone al primo posto tra le Nazioni occidentali, ed è ovviamente pronta a incrementare i suoi sforzi.
Vale la pena di ricordare il lavoro che la nostra Nazione ha portato avanti in questi mesi, perché da troppe parti – soprattutto per interesse – si finge di non vederlo o addirittura si tenta di negarlo.
Nell’ambito dell’operazione umanitaria Food for Gaza abbiamo inviato nella Striscia oltre 2 mila tonnellate di farina e oltre 200 tonnellate di altri aiuti.
Così come siamo in prima fila nelle evacuazioni sanitarie da Gaza, con un totale di 196 persone, tra bambini che avevano bisogno di essere curati nei nostri ospedali e relativi accompagnatori. Siamo stati i primi a creare dei “corridoi universitari”, che hanno sinora consentito di accogliere in Italia 39 studenti universitari beneficiari di borse di studio. Perché non c’è modo più efficace per aiutare la nascita dello Stato di Palestina se non sostenendo la formazione della sua futura classe dirigente.
Questo sforzo, ribadisco unico tra le Nazioni occidentali, fa giustizia delle polemiche e delle troppe menzogne che abbiamo ascoltato in questi mesi e mi rende orgogliosa di rappresentare una Nazione nella quale la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere tra il cinismo sbandierato a favore di telecamera e la solidarietà vera e silenziosa.