Amazon intende licenziare da oggi 30.000 dipendenti. Si tratta del più grande taglio della storia dell’azienda

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AgenPress. Amazon ha annunciato che prevede di tagliare fino a 30.000 posti di lavoro all’interno della propria azienda, rappresentando circa il 10% degli oltre 350.000 impiegati.
Si tratta del maggiore taglio nella storia aziendale superando i circa 27.000 tagli avvenuti tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Secondo alcune fonti le principali ragioni sono:

troppe assunzione durante la pandemia che ora vengono percepite come “eccessive” rispetto al livello di domanda attuale;

volontà del CEO Andy Jassy di snellire la struttura aziendale, ridurre la burocrazia e ottenere maggior efficienza;

investimento crescente in strumenti di intelligenza artificiale e automazione, che rende alcune funzioni “ridondanti” o modificabili;

ritorno obbligatorio in ufficio cinque giorni su cinque hanno preparato il terreno per la riduzione del personale.

Le notifiche ai dipendenti inizieranno tramite email a partire da martedì 28 ottobre 2025. I manager delle aree interessate hanno ricevuto il lunedì precedente formazione specifica su come comunicare i tagli.
Anche se l’impatto riguarderà tante funzioni corporate, l’azienda precisa che il numero complessivo (1,55 milioni stimati di dipendenti globali) mostra che la parte del taglio è “relativamente” piccola rispetto al totale.

Al momento non risultano dati specifici e pubblicamente verificati che indichino quanti dei tagli annunciati da Amazon (fino a 30.000 posti di lavoro corporate) riguarderanno direttamente l’Italia o l’Europa.

In Italia, precedentemente, Amazon (tramite la divisione Amazon Web Services) aveva annunciato un investimento di circa 1,2 miliardi di euro in un arco di cinque anni per i data-centre nel Paese, che avrebbe supportato fino a 5.500 posti di lavoro entro il 2029.
Questo mostra che Amazon considera l’Italia un territorio strategico per investimenti infrastrutturali, anche se questo non significa che sia immune da processi di riduzione del personale in altre funzioni.

Anche se non garantito, esiste una probabilità non trascurabile che alcune funzioni corporate in Europa (e potenzialmente in Italia) possano essere coinvolte, specialmente se rientrano nelle aree indicate come: risorse umane, operazioni, dispositivi & servizi.

Dato l’investimento forte dell’azienda in Italia per infrastrutture (data centre), è possibile che Amazon privilegi stabilità in queste aree, ma non possiamo escludere impatti su ruoli corporate più generici.
Per i lavoratori italiani coinvolti, sarà importante verificare: contratti (se dirigenti o staff), criteri di selezione dei tagli, pacchetti di buonuscita, eventuale ricollocazione interna, e la presenza di confronto con le rappresentanze sindacali italiane.

 

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