AgenPress. L’accensione della fiamma olimpica, che dà avvio a un percorso coinvolgente attraverso le Regioni d’Italia, non indica soltanto un grande evento sportivo: riveste anche – come è ben noto – un alto valore simbolico e richiama principi, ideali che, nel corso della storia, hanno mantenuto il loro carattere di universalità.
Il fuoco olimpico ricorda che le donne e gli uomini possono ambire a traguardi sempre più elevati, che sono liberi e capaci di progredire e che la consapevolezza del comune destino e del comune progresso richiede umana fraternità, sollecita solidarietà, esige che non vi sia sopraffazione, che venga bandita ogni pretesa di superiorità per origine etnica, per credo religioso, per condizione sociale.
Questo messaggio viene rilanciato ogni giorno dai giovani che praticano sport, dal variegato universo dei dilettanti, dai veri campioni di ogni disciplina. Olimpiadi e Paralimpiadi sono eventi globali e consentono allo sport di parlare a tutti con maggiore forza. Le Olimpiadi sono storia antica e moderna.
Sono anche il tempo di oggi. E più che mai sentiamo la necessità e l’urgenza dell’amicizia e della pace tra i popoli. La pace è iscritta nel DNA olimpico sin dai tempi più remoti: nell’antica Grecia, quando si svolgevano le gare, come è ben noto, le armi si fermavano.
L’Italia ha chiesto che la tregua olimpica venga rinnovata. Ci auguriamo che sia davvero possibile. Anzi, speriamo di più. Che i due mesi che ci separano dall’avvio dei Giochi possano recare distensione e dialogo, fermare aggressioni e barbarie, spegnere le volontà di potenza che seminano paura, morte, devastazione.
In ogni caso, il segno di pace delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi italiane sarà chiaro e visibile a ogni latitudine. È la nostra natura. La nostra cultura. La nostra storia.
Anche la condivisione tra Milano e Cortina contiene un messaggio di accoglienza e di apertura. I Giochi porteranno atleti e squadre anche a Bormio, Livigno, Anterselva, Pedrazzo, Tèsero. A sua volta, sarà l’Arena di Verona sede dell’inaugurazione delle Paralimpiadi.
Milano e Cortina saranno capofila di un grande impegno italiano. Offriremo come sempre, accoglienza, partecipazione popolare, amicizia a chiunque sarà con noi, e questo contribuirà ai giorni di queste manifestazioni di carattere globale.
Cortina torna città olimpica dopo settanta anni. Il mondo corre velocemente da allora. Fu la prima Olimpiade invernale trasmessa dalla televisione. Immagini in bianco e nero, e tuttavia – lo ricordo personalmente bene – piene di fascino, una porta sul futuro.
Per la prima volta nella storia dello sport, allora, fu una donna, campionessa di sci, Giuliana Minuzzo, a leggere il giuramento olimpico. Una delle maggiori ricchezze dello sport sta proprio nelle conquiste che reca alla comunità e che divengono presto patrimonio condiviso.
Un’altra indimenticabile edizione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali si è svolta in Italia vent’anni or sono. A Torino e nelle montagne piemontesi. Una straordinaria occasione di sport, di incontro, e anche di crescita, sul piano propriamente sportivo come su quello economico, tecnologico, turistico, culturale.
Confidiamo sempre che la crescita sia per tutti. Per l’Italia che ospita delegazioni da tanti luoghi del mondo e per tutte le atlete e gli atleti che soggiorneranno in luoghi incantevoli, si impegneranno per la vittoria, conquisteranno l’ammirazione del pubblico, mostreranno come l’emozione della gara sportiva possa produrre cammino ulteriore.
Abbiamo ricevuto il testimone da Pechino. Lo consegneremo alla Francia, che organizzerà i prossimi Giochi nel suo versante alpino. In un cambiamento d’epoca – come quello che stiamo vivendo – c’è bisogno di speranza. Di futuro.
Lo sport contiene questo valore prezioso. Lo contiene e lo trasmette. Mostra come, con impegno, con tenacia, con il coraggio di superare i propri limiti, si possano raggiungere nuovi traguardi. E nel traguardo di domani c’è già una misura di speranza che ci rende migliori.
I grandi eventi sportivi fanno aumentare il numero di chi pratica sport. Si conteranno a miliardi le persone che seguiranno le gare attraverso la tv e le molteplici piattaforme della nostra comunicazione globale.
Adesso accendiamo la torcia. E avviamo nelle strade, nelle città, questi segni di speranza e di pace.
Milano e Cortina, capitali dello sport nelle prossime settimane, renderanno certamente onore al compito assunto davanti a tutti i Continenti. E l’intera Italia sarà accanto a loro.
