Nordio videointervento al congresso di ‘Nessuno Tocchi Caino’

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AgenPress. “Il garantismo, di cui siamo tutti fedeli osservanti, si coniuga in tre momenti, quello della enfatizzazione della presunzione di innocenza, quello della certezza della pena e quello della rieducazione del condannato del detenuto”.

Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il videointervento al congresso di ‘Nessuno tocchi Caino’ i cui lavori si sono tenuti nel Teatro Puntozero dell’istituto per i minorenni Cesare Beccaria di Milano.

Nell’approfondire il primo dei tre momenti cardine del garantismo, la presunzione di innocenza, Nordio ha ricordato che “vi sono più di 15mila persone in detenzione che non scontano una condanna definitiva e una buona parte di queste viene poi scarcerata, perché la loro detenzione si è manifestata ingiustificata”. Il Governo- ha proseguito – “ha intenzione di intervenire per limitare il più possibile la carcerazione preventiva, proprio in ossequio alla presunzione di innocenza”.

Con riferimento alla certezza della pena, precisando che deve essere eseguita perché altrimenti “lo Stato perderebbe di autorevolezza”, il Ministro ha riconfermato la sua contrarietà “a una liberazione anticipata senza valutare caso per caso, per deflazionare la popolazione carceraria”, innanzitutto perché “significherebbe più che una manifestazione di indulgenza, una resa da parte dello Stato”. In secondo luogo, Nordio ha ricordato che, dopo l’indulto fatto ai tempi del governo Prodi “la popolazione carceraria, dopo un anno, era addirittura aumentata, nonostante la liberazione estremamente cospicua”.

“Non criminali da punire ma malati da curare” ha ribadito Nordio, pensando innanzitutto ai tossicodipendenti “che spacciano per procurarsi delle sostanze” ma nei cui confronti “la carcerazione deve trovare delle forme alternative che coniughino il controllo sociale, la serietà dello Stato, intesa come sanzione, ma anche la rieducazione”. Il Ministro ha ricordato che – molto più che nel passato – questo Governo “sta concludendo accordi con molte comunità, che devono essere certificate sotto tutti i profili, compreso quello del controllo, per devolvere a loro la custodia e quindi anche la cura dei detenuti tossicodipendenti”.

Da ultimo ma non ultimo, il ‘lavoro’. Il Guardasigilli ha fatto riferimento all’aumento dei laboratori in carcere, “non più solo i panettoni prodotti a Padova”, ma ora “abbiamo visto violini costruiti con il legno delle barche dei migranti; laboratori di odontoiatria, falegnameria, dove lavorano persone anche in condizioni di alta sicurezza”. Con orgoglio ha però sottolineato che non solo il lavoro entra in carcere ma “si sta facendo in modo che sia possibile trovare il lavoro all’esterno del carcere per chi viene liberato”, grazie a programmi come Recidiva Zero che cercano di garantire anche sistemazioni abitative per un inserimento immediato.

Infine, il Ministro Nordio ha fatto riferimento agli impegni post referendum sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere: “Quando avremo chiuso questa parentesi, che mi auguro confermativa, metteremo subito mano al processo penale, che vogliamo riportare ai suoi primordi, ispirati da una medaglia d’argento della Resistenza, il professor Giuliano Vassalli. Stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo”.

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