Afghanistan. Biden non si pente del ritiro truppe. Malumori ai vertice del Pentagono

AgenPress – “Non ho rimpianti per la mia decisione di lasciare l’Afghanistan”, ha detto martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli afgani “devono avere la volontà di combattere” e “devono combattere per se stessi, per la loro nazione”. Washington è sempre più frustrata dalla debolezza dell’esercito di Kabul, che gli americani hanno addestrato, finanziato ed equipaggiato per anni. Il portavoce diplomatico statunitense Ned Price ha detto che le forze governative erano “largamente superiori in numero” ai talebani e avevano “il potenziale per infliggere perdite maggiori”. “Questa idea che l’avanzata dei talebani non può essere fermata” non è la realtà sul terreno.

Ma all’interno dell’amministrazione Usa serpeggiano i malumori, soprattutto ai vertici del Pentagono e delle forze armate, per quella che è stata vista come un’imprudenza da parte della Casa Bianca che potrebbe portare a conseguenze difficilmente prevedibili, trasformandosi di fatto in un boomerang senza precedenti.

 

Intanto il Dipartimento di Stato si prepara al peggio e, secondo quanto trapela, starebbe già aggiornando i suoi piani di evacuazione dell’ambasciata di Kabul dove presto potrebbe rimanere solamente il personale essenziale tra diplomatici e staff. Oltre agli uomini addetti alla difesa della sede diplomatica, gli unici militari americani destinati a restare sul suolo afghano dopo il completo ritiro di fine mese.

 

 

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