Afghanistan. Di Maio, nessun diplomatico parlerà con i talebani, da loro pratiche inaccettabili. Via da Kabul dopo Usa

AgenPress – “Al Qaeda, pur indebolita, è ancora viva e può contare sull’ambiguità del rapporto coi Talebani e sulla loro incapacità di controllare efficacemente l’intero territorio afghano. Daesh, al contrario, si è sempre mantenuto su posizioni antagoniste”.  Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio  e ha confermato che “l’Afghanistan sarà al centro del mio incontro con il ministro degli Esteri russo Lavrov venerdì”.  Per fronteggiare l’aumento delle migrazioni dall’Afghanistan “non possono esistere soltanto soluzioni nazionali. È perciò necessario che l’Unione Europea, al di là della gestione dell’emergenza, metta a punto una risposta comune, in stretto raccordo con i partner della regione”.

“Dopo che gli americani avranno lasciato l’aeroporto di Kabul (la data ipotizzata per ora è a fine mese) non sarà comunque possibile, né per noi né per alcun Paese dell’Alleanza, mantenere una qualunque presenza all’aeroporto”, ha detto ancora.

“Nessun diplomatico italiano ha mandato di negoziare con i talebani. Non abbiamo l’intenzione di avviare iniziative unilaterali”.

“Giudicheremo i talebani dalle azioni, non dalle parole. Al di là delle dichiarazioni, osserviamo che in alcune città dell’Afghanistan i talebani stanno tornando a imporre pratiche inaccettabili quali i matrimoni precoci e forzati e a negare alle donne i più elementari diritti, a cominciare dall’istruzione”, ha sottolineato il ministro esprimendo preoccupazione per “la condizione dei difensori dei diritti umani, di chi ha collaborato con il precedente governo e con la Comunità internazionale, delle minoranze etniche e religiose”.

“Le attuali circostanze” in Afghanistan “ci hanno costretto a sospendere di fatto le attività bilaterali di cooperazione allo sviluppo, venuta meno la controparte di Governo con la quale erano stati assunti gli impegni”.

“Non vogliamo invece interrompere l’aiuto umanitario”, ha precisato. “Dei circa 21 milioni di euro di programmazione a dono per il 2021 è nostra intenzione mantenere, ove le condizioni lo consentiranno, le iniziative sul canale emergenza per un totale di 2,6 milioni di finanziamenti al Comitato Internazionale della Croce Rossa e al Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Sono attività a favore dei soggetti più vulnerabili e delle donne”, ha spiegato.

L’Italia non è stata in Afghanistan “invano” ha detto ancora sottolineando che “in questi 20 anni abbiamo contribuito a mantenere la stabilità regionale, contrastare il terrorismo, favorire più istruzione, diritti e libertà per il popolo afghano”. “È proprio questa consapevolezza a spronarci a fare il possibile perché quei diritti non vengano ora brutalmente cancellati”, ha detto il ministro, ringraziando “i tanti italiani che hanno lavorato instancabilmente e persino sacrificato la loro vita per offrire un futuro migliore all’Afghanistan”.

“Parte delle restanti risorse già previste per iniziative di sviluppo potrà essere reindirizzata a favore di interventi di emergenza, in collaborazione con gli Organismi Internazionali impegnati nella risposta umanitaria. Abbiamo subito disposto un primo finanziamento all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per il valore di 250.000 euro per attività iniziali di assistenza a favore di sfollati interni e rifugiati afghani, anche nei Paesi limitrofi.

“Le iniziative multilaterali dovranno essere ora riesaminate alla luce di un’aggiornata valutazione sulla capacità delle Organizzazioni Internazionali di operare sul terreno e dell’esigenza di intervenire a favore della popolazione afghana, anche fuori dal Paese. Dovremo vigilare affinché gli aiuti possano effettivamente raggiungere i veri destinatari, senza impedimenti o strumentalizzazioni”, ha concluso Di Maio.

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