Alessandro Miani (SIMA) “E’ presumibile che il periodo estivo possa disattivare il virus”

Agenpress. Il prof. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina ambientale (SIMA), torna a parlare in un’intervista online con il giornale “laNotifica.it” della correlazione tra particolato atmosferico e covid19: “la ricerca è in corso – spiega. Abbiamo finito un primo step, con noi anche l’Università di Bari e di Trieste e la cattedra Unesco della Federico II di Napoli.

Abbiamo scoperto recentemente la presenza di RNA Sars-Cov-2 sul particolato e adesso la ricerca prosegue per dimostrare la capacità di vitalità del virus e la sua virulenza, ovvero la sua capacità di essere infettivo.

Oltre alle università citate e ai ricercatori della nostra società scientifica si stanno aggiungendo anche altre università da tutto il mondo e questa ricerca si sta allargando anche ad Europa, Stati Uniti e Asia”. Riguardo alle ipotesi che vorrebbero l’arrestarsi del virus con l’arrivo del caldo Miani afferma: “la famiglia dei coronavirus tende a disattivarsi con l’aumento delle temperature, questo coronavirus non lo conosciamo ancora a sufficienza per poter dare una risposta certa, però è presumibile che con il periodo caldo-estivo possa disattivarsi o essere meno virulento”.

Il presidente SIMA ricorda che “mantenere distanze di sicurezza nei luoghi aperti al pubblico indoor come anche negli spazi outdoor e l’utilizzo delle mascherine generalizzato” è preferibile per tutta la popolazione “perchè il coronavirus non è ancora sconfitto e ci si aspetta una seconda e terza ondata.

Dobbiamo stare molti attenti a non creare nuovi focolai adesso che il lockdown inizia a dare i suoi risultati”. In conclusione qualche consiglio per i nostri impianti di refrigerazione e condizionamento. Bisogna tenere presente che “il virus negli ambiente chiusi si può spostare, come ha dimostrato anche il MIT di Boston, attraverso queste goccioline che si emettono parlando respirando starnutendo e tossendo.

L’elemento centrale che riguarda gli ambienti chiusi non è tanto l’aria condizionata sì o no, ma il ricambio d’aria. Il ricambio d’aria è fondamentale – sottolinea Alessandro Miani – sia esso fatto aprendo le finestre oppure utilizzando dei sistemi di ventilazione meccanica controllata che consentono ricircolo dell’aria. L’importante è lavare bene i filtri e le parti esposte degli split e, laddove ci sono dei condotti canalizzati, sanificarli. Inoltre “è necessario utilizzare anche del vapore ad alta temperatura e pressione sia per i motori, sia anche per split e i radiatori di quelle strutture pubbliche, o spesso e volentieri aperte al pubblico, la cui mancata manutenzione negli anni ha portato ad incrostazioni e residui visibili di muffe e polveri che possono essere ricettacolo di batteri e di virus.

Bisogna mantenere tassi di umidità relativa in estate tra il 50% e il 70% e in inverno tra il 40% e il 60% – dati calcolabili con un igrometro – e non puntare il flusso d’aria dall’altro verso il basso”. 

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