Di Battista: “L’Europa, l’unica che conosciamo è quella che ha strangolato la Grecia per depredarla”

Si ammetta una volta per tutte che l’Europa altro non è che una corporazione di rappresentanti del capitalismo finanziario che hanno come obiettivo la disgregazione degli Stati centrali a vantaggio delle privatizzazioni e dell’accentramento di ricchezze in poche mani


Agenpress. «Che Europa è se non c’è solidarietà adesso?» si domanda Romano Prodi. Francamente la solita Europa, l’unica che conosciamo, quella che ha strangolato la Grecia per depredarla. Fino al 2057, infatti, 14 dei principali aeroporti greci (tra cui Corfù, Creta, Zante, Rodi, Mykonos e Santorini) saranno gestiti dalla Fraport, un colosso dei trasporti tedesco con sede a Francoforte i cui azionisti principali sono il Land dell’Assia, la holding della città di Francoforte, Lufthansa e la merchant bank americana Lazard.

Anche l’aeroporto di Atene è saldamente in mano teutonica, o meglio lo sarà fino al 2046, quando scadrà la concessione ad AviAlliance, società aeroportuale con sede a Düsseldorf. Gli aeroporti greci hanno permesso alla Fraport, tra il 2017 e il 2018 di aumentare i ricavi del 18,5%. «Non vi è nulla di male, è la logica del profitto» potrebbe obiettare qualcuno. D’accordo, purché lo si dica chiaramente.

Si ammetta una volta per tutte che l’Europa altro non è che una corporazione di rappresentanti del capitalismo finanziario che hanno come obiettivo la disgregazione degli Stati centrali a vantaggio delle privatizzazioni e dell’accentramento di ricchezze in poche mani.

L’Unione europea non è intervenuta sulla Grecia convalescente quando la si poteva salvare con una cura leggera, al contrario ha atteso l’aggravarsi del paziente il quale, una volta agonizzante, si è dovuto calare le braghe per non morire. Nel maggio 2010 venne firmato il primo memorandum tra la Troika (Commissione europea, Bcee Fmi) ed il governo greco. Oggi, esattamente a distanza di dieci anni dal giorno in cui la Grecia smise, di fatto, di essere uno Stato sovrano, l’emergenza coronavirus ha mostrato al mondo intero quanto sia solo lo Stato l’istituzione capace di proteggere i cittadini.

Sono tornati ad ammetterlo un po’ tutti, anche chi, dalla caduta del muro di Berlino in poi, non ha fatto altro che lavorare per indebolire gli Stati centrali e sancire il trionfo della finanza sulla politica, del mercato sui diritti, delle merci sulle persone, delle bombe sulla carne degli esseri umani e dell’austerità sull’interesse generale.

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