Dl Aiuti: Unc, bene piĆ¹ fondi, ma non basta

AgenPress. “E’ evidente che la torta prevista per il Dl Aiuti bis, per quanto ampliata a 17 miliardi, ĆØ troppo piccola. Non si poteva stanziare di piĆ¹, trattandosi di un Governo in carica per il disbrigo per gli affari correnti, ma proprio per questo non si dovevano fare interventi a pioggia, ma bisognava decidere quali sono le prioritĆ . E per noi sono luce, gas e benzina, non solo per le conseguenze dirette sulle tasche dei consumatori ma per gli effetti moltiplicativi indiretti che hanno sull’inflazione, essendo costi di produzione e di distribuzione per le imprese.

Inoltre va ricordato che, come ammesso dal ministro Franco in conferenza stampa, le maggiori risorse sono arrivate grazie agli introiti aggiuntivi dell’Iva pagati dalle famiglie per colpa dell’inflazione alle stelle. Quei soldi andavano, quindi, restituiti alle famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Invece per la benzina ci si limita a riconfermare la vecchia misura, mentre sfugge quanto alla fine sia stato stanziato per contrastare il caro bollette di luce e gas per il prossimo trimestre. Resta il fatto che se fossero i 5 miliardi annunciati nei giorni scorsi, sarebbero insufficienti.

Dopo l’allarme lanciato da Arera, infatti, ossia che se restano le stesse quotazioni del gas attuali a ottobre si registrerĆ  un rialzo del 100% rispetto al trimestre in corso, ĆØ evidente che le risorse vanno come minimo raddoppiate rispetto a quelle del decreto n. 80 del 30 giugno, dato che quello stanziamento ĆØ servito per annullare un rincaro che secondo Arera in questo trimestre sarebbe stato, in assenza dell’intervento del Governo, pari al 45%, meno della metĆ  del prossimo.

Senza contare che nel quarto trimestre i consumi di gas saranno ben maggiori di quelli del terzo. Insomma passare dai circa 3 miliardi della volta scorsa a 5 non puĆ² bastare per annullare incrementi di prezzo” prosegue Dona.

“Un fatto grave, considerato che, anche se i prezzi restassero fermi al livello attuale, si tratterebbe comunque di una stangata insopportabile per le famiglie” conclude Dona.

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