E’ morta Franca Valeri. Il 31 luglio aveva compiuto 100 anni

AgenPress – E’ morta Franca Valeri.,  aveva appena compiuto 100 anni il 31 luglio.

Era nata a nel 1920 a Milano, di buona famiglia di origine ebraica. Facile dire, di un’ artista che ha interpretato da subito dopo la guerra i vizi, i mutamenti, le debolezze di una società in grande trasformazione e poi decadenza, ricordando che questa signora, colta, ironica, di gusto, è stata la prima vera voce femminile autonoma della scena italiana, sin dal suo debutto nel 1948. In ”Bugiarda no, reticente” poco prima dei 90 anni, aveva scritto ”La nostra generazione era preparata.

La preparazione non è solo forza fisica, ed è indubbio che noi siamo più robusti dei giovani, l’esercizio è soprattutto di genere morale”. Allora ancora saliva in scena e stava per debuttare con una nuova commedia, ”Non tutto risolto”, mentre si batteva pubblicamente e riusciva a far cancellare il progetto di una discarica vicino a Villa Adriana. E mentre tutti la ricordavano ancora come la Signorina Snob o la Sora Cecioni, figure divenute icone popolari di strepitoso successo e di cui a lungo si è sentita prigioniera, amava sottolineare come a un certo punto avessero ”riconosciuto Franca Valeri come scrittrice e autrice di vari libri e commedie” e non più solo come attrice comica tv, tra l’altro tradita sulle sue origini culturali dal proprio nome d’arte, derivato dal raffinato poeta francese Paul Valery, ”perché mio padre non voleva facessi teatro”, al posto dell’originale Franca Maria Norsa.

Il percorso a teatro è preludio del suo approdo al cinema, che avviene negli anni Cinquanta, con il primo impegno che è in un film di Federico Fellini, Luci della verità, cui seguirà una serie di film con Alberto Sordi e Totò, che lei adorava: “Ci accumunava l’amore per gli animali – aveva detto – Parlavamo sempre di cani. Lui aveva creato un posto per proteggerli. Poi l’ho fatto anch’io: ho un rifugio per cani abbandonati a Trevignano Romano”. Alberto Sordi invece lo definiva “meraviglioso. Sembrava svagato ma era molto professionale e dedito al lavoro. Un grande compagna di scena”. Negli anni seguenti fa anche il suo esordio editoriale, derivante dalla traduzione scritta delle sue prime espeirenza teatrali

“Ci ha lasciato una grande donna. Geniale, poliedrica, sempre in anticipo rispetto ai cambiamenti dei tempi attraversati nei suoi cento anni di vita. Lascia un vuoto ma anche una grande eredità nel cinema, nel teatro, in tutta la cultura italiana”, ha detto il  ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

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