Fase 2. Bankitalia: serve periodo di politiche non restrittive. Far ripartire la crescita

Agenpress – “In Italia, la diffusione dell’epidemia dalla fine di febbraio e le necessarie misure adottate per farvi fronte hanno avuto forti ripercussioni sull’attività economica nel primo trimestre. Gli indicatori che noi osserviamo (tra questi l’andamento dei consumi elettrici e di gas, i flussi di trasporto, le indagini presso le imprese) suggeriscono tutti un calo dell’attività economica di entità eccezionale nella prima metà di quest’anno”.

Lo afferma il Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia Eugenio Gaiotti in audizione alla Camera sul Def.

“Il punto è far ripartire la crescita”, “se riusciamo a tornare a una situazione normale saremo in grado, con un’appropriata politica di saldi primari a tornare sul sentiero della riduzione del debito”.

“Ci sono condizioni monetarie globali perché i costi dei finanziamenti resteranno bassi” ha aggiunto.

Secondo le nostre valutazioni, basate anche sulle informazioni disponibili sulle interruzioni dell’attività nei diversi settori, la produzione industriale sarebbe scesa del 15 per cento in marzo e di circa il 6 nella media del primo trimestre; nel trimestre la caduta del PIL potrebbe essere stata attorno a cinque punti percentuali. Il protrarsi dell’epidemia porterà a una caduta del prodotto, verosimilmente più accentuata, anche nel secondo trimestre, cui potrebbe fare seguito un recupero nella seconda parte dell’anno.

I tempi e l’intensità della ripresa sono però molto incerti: dipenderanno dalla durata e dall’estensione del contagio, dall’evoluzione dell’economia globale, dagli effetti sulla fiducia e sulle decisioni di spesa dei cittadini e di investimento delle imprese, da eventuali ripercussioni finanziarie; dipenderanno anche in misura rilevante dall’efficacia delle politiche economiche introdotte”.

“Le prospettive macroeconomiche presentate nel Def sono coerenti con il quadro” di crisi per l’emergenza Coronavirus con una forte contrazione del Pil, dell’attività industriale ma “in questa fase tutte le previsioni del Def e nostre sono soprattutto analisi di scenario”, prosegue ancora Gaiotti.  “Il ventaglio delle valutazioni formulate dagli osservatori nelle attuali circostanze è eccezionalmente ampio” sottolinea rilevando le incertezze sulla durata della pandemia.

“L’incertezza circa la durata dell’epidemia rende estremamente difficile la quantificazione delle sue conseguenze economiche – rileva l’istituto centrale – ma tutti gli scenari indicano ripercussioni molto forti, che si estenderanno oltre il breve periodo; questa incertezza può pesare in maniera prolungata sugli investimenti e sui consumi. I tempi del recupero dipenderanno in primo luogo dall’evoluzione del contagio, ma un ruolo essenziale avrà l’efficacia delle politiche di sostegno”.

Per la Banca d’Italia quindi “lell’affrontare l’emergenza e le sue implicazioni economiche e finanziarie, l’azione del Governo presentata nel DEF si muove lungo priorità largamente condivise, anche in sede internazionale: garantire le risorse necessarie agli interventi di contenimento dell’epidemia e alla risposta del sistema sanitario, sostenere i redditi e le famiglie, mettere le imprese in condizione di superare le difficoltà”.

“È condivisibile la valutazione espressa nel DEF, secondo cui l’economia avrà bisogno di un adeguato periodo di sostegno e rilancio, durante il quale politiche di bilancio restrittive sarebbero controproducenti”.

“Allo stesso tempo, come sottolinea il Documento, non va trascurata l’elaborazione di una strategia di lungo periodo dalla quale dipende anche la riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil” rileva.

 

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