Fase 2. Boccia diffida Santelli (Reggio Calabria), “se non ritira ordinanza sa cosa succede”

Agenpress – “Non era mai successo nella storia della Repubblica che un’emergenza sanitaria si trasformasse in pandemia. E in questo caso le linee guida le dà lo Stato e le Regioni si devono adeguare e rispettarle; ci sono state discussioni forti, però mai violazioni di regole a parte la Calabria”.

Lo afferma in un’intervista al Messaggero il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in cui ricorda la diffida inviata alla governatrice calabrese Santelli; e che senza il ritiro dell’ordinanza “nelle prossime ore” ci l’impugnazione “domani mattina al Tar. La Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione”; abbiamo voluto essere “rigorosi ma collaborativi, impugnando diamo alla Santelli ancora una chance. Dopo di che, penso che in un momento come questo nessuno può permettersi di anticipare scelte che non sono considerate sicure, mettendo a rischio la vita di lavoratori e clienti. Questo non è giusto”.

“Mi auguro che la presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell’atto è illegittimo”, ha aggiunto, parlando della diffida inviata dal governo perché la ritiri.

“Come Jole Santelli sa, giovedì è partita la lettera, l’invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall’andare avanti rispetto a quell’ordinanza”.

Il ministro ha ricordato che la governatrice calabrese “nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata e questo non va bene. Io l’ho chiamata perché ci conosciamo da anni”.

“Dalla Santelli mi sarei aspettato un impegno forte e radicale, come quello messo nell’ordinanza, anche sui tamponi. Ne abbiamo spediti 84mila ma ne hanno fatti solo 37mila per 2 milioni di abitanti”, ha detto ancora. “Se ci sono zero contagi e pochi tamponi, la cosa è sospetta”.

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