Hong Kong. Polizia arresta i promotori della veglia annuale di Piazza Tienanmen

AgenPress – Quattro attivisti del gruppo pro-democrazia di Hong Kong che organizza la veglia annuale di piazza Tienanmen della città sono stati arrestati mercoledì mattina presto, dopo che il gruppo si è rifiutato di rispettare un ordine della polizia di presentare informazioni per motivi di sicurezza nazionale.

In base alla legge sulla sicurezza, imposta da Pechino lo scorso anno, le autorità hanno ampi poteri per reprimere i crimini politici.
I membri arrestati del gruppo includevano la vicepresidente e avvocato Chow Hang-tung, nonché i membri del comitato permanente Leung Kam-wai, Tang Ngok-kwan e Chan Dor-wai, ha affermato il gruppo.
Chow ha pubblicato sui social media mercoledì mattina presto che la polizia stava suonando il campanello e tentava di aprire la porta.
In una dichiarazione mercoledì mattina, la polizia ha confermato di aver arrestato quattro persone ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale, sebbene né la dichiarazione né l’ufficio stampa della polizia abbiano identificato i loro nomi o che fossero membri dell’Alleanza di Hong Kong.
Le quattro persone sono accusate di non aver rispettato l’attuazione della legge sulla sicurezza nazionale, ha detto la polizia.
“Le operazioni di polizia stanno continuando e non si può escludere che più persone possano essere arrestate”, ha aggiunto la nota.
L’Alleanza è uno dei numerosi gruppi pro-democrazia finiti sotto indagine in base alla legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina su Hong Kong e in vigore dal 30 giugno del 2020 con lo scopo di reprimere il dissenso dopo le proteste di massi anti-governative del 2019, spesso sfociate in violenza.
Ad agosto, la polizia aveva ordinato all’associazione di consegnare i dettagli finanziari e operativi, accusandola di lavorare come “agente straniero”: nel mirino i dettagli personali di tutti i suoi iscritti dalla sua fondazione nel 1989, tutti i verbali delle riunioni, i registri finanziari e ogni scambio con le altre Ong che difendono la democrazia e i diritti umani in Cina.
Ieri, termine ultimo per adempiere alle varie richieste, l’Alleanza ha opposto un secco diniego inviando una lettera con cui ha definito illegale e arbitraria l’azione della polizia, rimarcando che non era stata presentata alcuna prova di illecito. Respinta anche l’accusa di “agente straniero”, rivendicando il ruolo di gruppo che fa campagne per gli abitanti di Hong Kong. Ieri sera, la polizia di sicurezza nazionale dell’ex colonia britannica ha rilasciato una nota avvertendo che il rifiuto di collaborare avrebbe comportato il rischio di una multa e fino a sei mesi di carcere.
L’alleanza, la cui denominazione completa è Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements of China, è uno dei simboli del movimento pro-democrazia dalla città. Ogni 4 giugno, giorno della sanguinosa repressione di Piazza Tienanmen a Pechino nel 1989, il gruppo ha organizzato grandi veglie a lume di candela a Victoria Park mobilitando centinaia di migliaia di persone. Le ultime due veglie, tuttavia, sono state vietate ufficialmente per la pandemia del Covid-19, mentre anche un museo correlato gestito dal gruppo è stato chiuso quest’anno. Le autorità cinesi e di Hong Kong hanno anche chiarito ripetutamente che eventuali future veglie potrebbero violare la nuova legge sulla sicurezza.
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