AgenPress – Ma fino a quando durerà la politica monetaria espansiva della Bce e delle altre banche centrali? Fino a quando l’economia è in difficoltà e, quindi, durerà a lungo. Perché assistiamo a una involuzione della questione sanitaria che si è rivelata più dannosa e più persistente nei suoi effetti globali sulla economia. Un “colpo di frusta” che sta producendo conseguenze durature sul clima di fiducia, sull’attitudine al rischio, su quanto e come fare investimenti. Non torneremo ad andare negli aerei come prima e non ci muoveremo come prima negli alberghi al chiuso. Stanno cambiando le strutture dell’economia e si sta rafforzando la digitalizzazione. Viviamo la stagione dell’instabilità.
Lo stato di sofferenza durerà a lungo e produrrà un effetto depressivo sull’inflazione. La deglobalizzazione dei tempi del Coronavirus incorpora uno shock disinflazionistico. L’economia cammina meno e lo shock persistente fa rimanere bassa l’inflazione. Diciamo così: difficilmente il tono può cambiare e, per questo, resta un mistero il protagonismo della Fed che dichiara di essere pronta a tollerare un’inflazione più alta perché proverà ad abbattere la disoccupazione e a fare crescere l’occupazione e non si pone più un riferimento inflazionistico predeterminato.
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