L’ opinione di Roberto Napoletano. Va riscritto il decreto liquidità

Si blocchi l’atto di morte dell’economia italiana. La crisi non si affronta con burocrati e scartoffie senza dare un euro a imprese e lavoratori. Addirittura qualche mente perversa del Pd vuole chiedere agli italiani i soldi che non hanno e dobbiamo ricordargli che sono ancora aperti gli ospedali psichiatrici. La propaganda sull’Europa e la cassa italiana vuota


Agenpress. Decreti, decreti, decreti. Carte, circolari, scartoffie. Di euro non se ne vede uno. Non solo non ti danno nulla, ma qualcuno dopo averti chiuso in casa ti vuole anche mettere le mani in tasca e ripulirti il portafoglio. Meglio succhiare un osso che un bastone, dice Romano Prodi, e si riferisce all’Europa. Che, alla fine, ha caricato 1100 miliardi nei cannoni della Banca Centrale europea, spara a getto continuo contro chiunque voglia speculare sui titoli sovrani italiani e si è impegnata a farlo a questi ritmi fino alla fine dell’anno.

Se un anno e mezzo fa ci avessero detto che il Meccanismo europeo di stabilità ci dava 40 miliardi senza condizionalità per rifare gli ospedali avremmo detto che non avevamo voglia di essere presi in giro.

Oggi ci fa ribrezzo, agli spagnoli no. La cassa integrazione europea era una vecchia proposta italiana, ma oggi che c’è – vale 100 miliardi – non ci fa né caldo né freddo. Così come i 200 miliardi di prestiti Bei ci sembrano bruscolini.

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