Mes. Migliore (Iv). “Non vedo perché dire di no a 37 mld per il sistema sanitario”

Agenpress – “C’è una categoria ignorata da tutti che è quella della vigilanza privata. Sono numerose le strutture pubbliche che si avvalgono di servizi di vigilanza privata. Si tratta di mansioni obbligatorie e necessarie. Quindi ho richiamato l’attenzione del governo nei confronti di queste categorie che non sono state minimamente considerate”.

Così Gennaro Migliore, deputato di Italia viva, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, sui lavoratori della vigilanza privata.

Sulle carceri. “Si tende a dire che la situazione è sotto controllo. Poi quando parlo con chi lavora lì e leggo i comunicati dei sindacati, riscontro che c’è ancora una situazione critica per gli agenti della penitenziaria. Le misure previste fino ad oggi dal Ministro della giustizia sono assolutamente insufficienti. Questo è un tema sul quale bisogna mantenere sempre viva l’attenzione, invece lo si è fatto solo nel momento di massima crisi. Ma non dobbiamo arrivare alle rivolte per porre l’attenzione sul tema”.

Sulla regolarizzazione degli immigrati che lavorano nei campi. “Bisogna uscire dalla retorica della destra del ‘diamo lavoro agli italiani’. Si dia il lavoro agli italiani con investimenti straordinari, ma intanto quelli che sono irregolari e stanno lavorando nelle campagne meritano dal punto di vista etico di essere aiutati e dal punto di vista sociale di essere integrati, altrimenti li lasciamo nelle mani della criminalità organizzata”.

Sul Mes. “I soldi della ripartenza dobbiamo chiederli a chi ce li dà in prestito al minor prezzo. Se c’è questa possibilità con il Mes, che con 37 miliardi si mette a posto il sistema sanitario, perchè dobbiamo mantenere l’impostazione che dice no al Mes? Purtroppo una serie di partiti, compreso il M5S, dice che ci troveremo la Troika in casa. Intanto ci troveremo milioni di poveri e un sistema sanitario in difficoltà. Noi stiamo rinunciando ad essere immediatamente finanziati per rilaciare l’economia. Quando penso a 10 milioni di poveri penso alle persone che a Napoli con un buono spesa di 100 Euro fanno la fila all’alba per aspettare che il supermercato apra. Ci sono in questo momento persone che col reddito di cittadinanza percepiscono più di chi ha perso il lavoro. Non me la prendo certo con loro, ma la prendo con quelli che in questo momento non fanno di tutto per far ripartire l’economia e far lavorare le persone”.

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