Nobili (Italia viva): “Lotta all’evasione si faccia con serietà non con la propaganda e criminalizzando le persone

Agenpress. Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla Leopolda. “E’ stata la più bella Leopolda di sempre –ha affermato Nobili-. E’ un luogo magico, invito tutti a farci un giro una volta nella vita perché merita. Noi siamo abituati a tanti eventi politici a cui la gente partecipa, ma non è davvero coinvolta. Alla Leopolda invece anche quando parla un ragazzo, una casalinga, un professore c’è un religioso silenzio e la gente che ascolta, c’è una voglia di ascoltarsi che non mi è mai capitato di vedere altrove”.

 Sul contrasto all’evasione. “Figuratevi se noi non siamo per la lotta all’evasione. Il governo Renzi è stato il campione di recupero dall’evasione negli ultimi 20 anni. Pensiamo che sia una lotta fatta con serietà, non con la propaganda e non criminalizzando le persone. Abbiamo proposto una sorta di patente a punti fiscale, cioè uno strumento per cui tu hai un rapporto col fisco, se fai un errore c’è una prima tolleranza, ma se poi succede di nuovo vieni stangato senza pietà. Da un punto di vista giuridico mi convince poco la misura del carcere per gli evasori inserita in un dl fiscale, questo mi sembra una mossa di propaganda. E’ una misura di cui si può discutere, ma va discussa in Parlamento analizzando le contromisure necessarie”.

Sul ruolo di Italia viva nel governo. “Si parla di Italia viva come il soggetto che vuole mettere in crisi il governo. Noi teniamo a questo governo, tanto che l’abbiamo fatto nascere. Siamo talmente leali a questa maggioranza che abbiamo già votato in Parlamento cose che non ci convincono per niente, come la riduzione del numero dei parlamentari che noi volevamo fare in un altro modo. Fatta così, questa è una riduzione non solo inutile ma anche dannosa. Non eravamo convinti ma l’abbiamo votata perché ci teniamo a questa esperienza di governo. Così faremo per le altre misure, però vogliamo discutere, ad esempio su Quota 100 che riteniamo una misura profondamente ingiusta. E’ una misura bandiera di Salvini e se questo governo è nato per mandare a casa Salvini non si capisce perché Conte sia rimasto programmato ancora col governo Conte 1. Sono stati investiti 20 miliardi di Euro, se l’abolissimo oggi risparmieremmo tra gli 8 e i 10 miliardi e potremmo investire sui giovani e sul tagliare le tasse ai lavoratori”.

Sui rapporti col PD. “Se siamo usciti è perché il PD purtroppo non ci somiglia più, ma soprattutto non somiglia più a se stesso. Quando un partito rinuncia alla propria anima, al proprio dna, c’è una vera e propria mutazione genetica, vuole tornare ad essere un partito di sinistra tradizionale, un po’ novecentesco. Noi siamo usciti perché così pensiamo di essere più utili al Paese. Salvini ha ancora un consenso molto alto e quando nel 2023 torneremo al voto la sinistra tradizionale non basterà per batterlo. Il giorno che ho deciso di lasciare il PD per seguire Renzi l’ho fatto con dolore e dispiacere, ma da quel momento ogni giorno che è passato il PD mi ha dato ulteriori motivi per convincermi della bontà della mia scelta”.

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