AgenPress – ” Oggi, 12 luglio, si è tenuta una sessione di udienza per Patrick con la sua presenza. Gli avvocati di Patrick sono stati informati che oggi ha una sessione e la sessione si è tenuta come al solito, senza che la corte abbia ancora deciso per l’udienza di oggi.
Come sempre speriamo di trovare Patrick libero tra i suoi cari e che la sua detenzione preventiva abbia fine”
#patrickliberoLo riferisce la pagina Facebook ‘Patrick Libero’. “Chiediamo globalmente a tutti di fare pressioni sul governo egiziano con queste richieste: l’immediato rilascio di Patrick e la caduta di tutti i capi d’accusa nei suoi confronti; lo svolgimento di indagini trasparenti sulle cause dietro il suo rapimento e le torture che ha subito; la garanzia che né Patrick né i membri della sua famiglia siano nuovamente accusati”, aggiungono nel post gli attivisti del gruppo Patrick Iibero. La precedente udienza che aveva rinnovato la custodia cautelare per il ricercatore e attivista per i diritti civili si era svolta il primo giugno scorso.
Il 30enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni. Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, ora il caso di Patrick è in quella dei prolungamenti di 45 giorni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”.