Recovery fund non prima dell’estate 2021. Slittano i primi 10 mld per l’Italia a fondo perduto

AgenPress – Slitta l’attivazione del Recovery Fund prevista non “prima dell’estate 2021”. È la stima di un alto funzionario Ue che ridimensiona le aspettative dei Paesi, compreso l’Italia, che pensavano di ottenere i primi miliardi del piano di ripresa già entro la primavera del prossimo anno.

I Dieci miliardi, proprio quelli sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund destinati all’Italia,   rischiano di arrivare ben più tardi che a inizio anno, come riferiscono autorevoli fonti Ue.

Ritardo che legittima sempre di più l’opposizione a chiedere l’utilizzo del Mes. Dal momento dell’accordo tra Consiglio e Parlamento europeo servono almeno due mesi e mezzo per le ratifiche dei Parlamenti nazionali, che, per decisione delle capitali, devono aspettare che l’intero pacchetto negoziale – Recovery e bilancio – sia consolidato.

E’ difficile si arrivi ad un compromesso entro fine ottobre, perché nonostante si inizi ad intravedere la possibilità un accordo sul meccanismo dello Stato di diritto legato al bilancio, con l’ipotesi di poter chiudere il dossier tra un paio di settimane, resta la richiesta dell’Europarlamento di aumentare di 29 miliardi le risorse per i programmi ‘faro’ e conteggiare gli interessi per ripagare i prestiti del Recovery Fund (12,9 miliardi di euro) fuori dai tetti del Bilancio Ue.

L’Italia mette dunque al sicuro la sua quota (oltre 27 miliardi complessivi, la maggiore fra i Pesi Ue) dei 100 miliardi del prestito Sure, la cassa integrazione finanziata dall’Unione europea. E il Tesoro incassa la fiducia degli investitori con un’asta del Btp trentennale con domanda record, ben 90 miliardi contro otto offerti. Ma il braccio di ferro tra Consiglio e Parlamento europeo, che verte su due nodi, lo Stato di diritto non rispettato da Polonia e Ungheria e i sacrifici imposti ai programmi “faro” come l’Erasmus – farà inevitabilmente tardare l’operativita’ di Recovery Fund e Bilancio europeo: gli esborsi potrebbero slittare di due-tre mesi, dalla primavera all’estate.

 

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