Reddito di cittadinanza. Decine di persone, anche di etnia rom, lo percepivano senza diritto

Agenpress – Ha guadagnato quasi 140 mila euro in quattro anni lavorando come badante, ma ha beneficiato del reddito di cittadinanza. La donna, una cinquantenne di origini romene residente nel Torinese, è stata smascherata e denunciata dalla guardia di finanza. Il reddito di cittadinanza, ora revocato, era stato ottenuto presentando documentazioni false. Sul caso hanno indagato le Fiamme Gialle della compagnia di Susa. La donna lavorava in diversi paesi del Torinese e non dichiarava il suo reddito al fisco. Le somme erano trasferite su conti correnti in Romania.

La Guardia di Finanza ha individuato anche altri 36 casi di persone che percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di 147.000 euro. Altre due persone, inoltre, sono state segnalate all’I.N.P.S. per la sanzione amministrativa della sospensione del beneficio per aver percepito il reddito di cittadinanza, pur non avendone diritto in quanto destinatarie di misura di cautelare personale, per un ammontare complessivo di 8.000 euro.

Il risultato è stato ottenuto grazie all’attività dei Reparti della Guardia di Finanza operanti nella provincia ciociara, i quali, partendo dai quotidiani servizi avviati per altre finalità, dalle risultanze investigative di polizia alle verifiche, sono riusciti ad individuare 38 nuclei familiari che, in maniera illecita o indebita, hanno percepito il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di 155.000 euro. Le situazioni hanno interessato nuclei familiari residenti nei Comuni di Frosinone, Cassino, Sora, Castro dei Volsci e San Giovanni Incarico.

Tra i 38 nuclei familiari che in maniera illecita ed indebita hanno percepito il reddito di cittadinanza, 28 sono costituite da famiglie di etnia rom, ormai stanziali nel territorio della provincia di Frosinone; tra questi 26 persone, che percepivano il beneficio per un ammontare complessivo di 110.000 euro, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria, mentre per due persone, la cui specifica situazione non integra gli estremi del reato, è stata richiesta la sospensione dell’erogazione del beneficio.

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