Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, rileva che “i personale scolastico vaccinato in Sicilia è circa il 70%, non il 56. Questa discrepanza, in ogni caso, non toglie nulla alla nostra ferma intenzione di continuare con perseveranza e di far crescere quei numeri”.
Il vaccino, aggiunge Musumeci, “non è un obbligo in Italia, come sappiamo. Ma io penso che chi ha contatti con gli alunni dovrebbe essere vaccinato per poter lavorare, naturalmente non è materia di mia competenza. Mi auguro che da Roma arrivi presto una posizione chiara”.
“Siamo convinti che riusciremo a completare la vaccinazione degli aventi diritto in tempo per far ripartire le lezioni in presenza dal 16 settembre, primo giorno di scuola qui in Sicilia, naturalmente nessuno è nelle condizioni di stabilire con certezza cosa succederà da qui ad allora: la variante Delta è un’incognita”.
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini evidenzia che per “evitare focolai” nelle scuole, e quindi la dad, ci vuole il vaccino: per cui è “cosa buona e giusta farlo”. Ma l’obbligo non c’è, “nessuno su questo si spaventi”.
“Sopra i 12 anni- rileva Bonaccini- ci si può vaccinare e io spero si vaccinino più persone possibile, compresi i ragazzi”. Il vaccino “protegge ed e’ lo strumento per permettere che non si torni più a chiudere ciò che abbiamo con tanti sacrifici riaperto e che si possa fare la didattica in presenza”.
Tra gli ‘scettici’ ci sono anche i comitati no dad contrari alla proposta dell’assessore alla Salute Raffaele Donini di garantire la didattica in presenza agli studenti vaccinati: “sopra i 12 anni ci si può vacccinare”.