Vittorio Sgarbi: “Vi presento Rinascimento, partito all’insegna di cultura, libertà e garantismo”

AgenPress. Noi abbiamo come partiti di riferimento quelli del centrodestra, nella parte più vibrante e vivace che è quella di Fratelli d’Italia, visto che la Lega ha vissuto un periodo di transizione e Forza Italia si è sostanzialmente separata in fazioni, e comunque su posizioni molto intransigenti, mentre in quell’area è difficile che noi potremo fare accordi con il PD e i 5 Stelle.


Domani al Grand Hotel Parco dei Principi prima Assemblea Nazionale di Rinascimento Io Apro, cosa ci può anticipare di ciò che accadrà?

Spiegherò perché è nata questa iniziativa, il significato di Rinascimento, la necessità che ci sia un partito ispirato ai valori della cultura e della difesa del paesaggio, e contemporaneamente di tutela delle libertà individuali, la libertà del lavoro – da cui il collegamento con Io apro che fa riferimento ad un lungo periodo in cui questa condizione non è stata consentita, e tuttora continua con il green pass che obbliga gli ultracinquantenni a vaccinarsi in maniera forzata; quindi esiste ancora una ragione a richiamarsi a dei diritti che come oggi probabilmente anche domani saranno fortemente limitati.

Dopo l’incubo a cui si riferisce del Covid è però arrivato un nuovo dramma, quello dell’Ucraina: in questo contesto, con le conseguenze che porta dietro, è possibile immaginare un vero Rinascimento dell’Italia, o solo un abisso ancora peggiore?

Questo è un problema che si può affrontare ma non tocca a noi risolvere. Occorre però indicare che la strada della pace è l’unica percorribile, e non quella di una controffensiva legata alla distribuzione di armi nuove all’Ucraina, per cui io ho una posizione di diplomazia molto avanzata, che faccia capire che non c’è nessun vantaggio nel conquistare un paese perdendo la reputazione come ha fatto Putin e alla fine dovendolo ricostruire. Quindi mi sembra che l’interruzione dell’azione bellica sia il primo punto su cui puntare. Questo potremmo anche discuterlo, ma in realtà la riunione di domani ha come primo obiettivo la costituzione del partito in riferimento al 29 maggio che è il giorno delle prossime elezioni amministrative, quindi di capire quante forze abbiamo in campo e quante persone tra quelle che verranno potranno partecipare a questa prima tornata elettorale, alla quale seguono le regionali in Sicilia e in qualche altra regione, arrivando a ottobre, e poi nel prossimo marzo alle politiche. Quindi si tratta di strutturare il movimento e verificare con quanti saranno presenti come si possa articolare e dotare di persone che sono pronte a lavorare in 70 comuni in cui presenteremo le liste.

Oltre a lei e al leader di Io Apro, avete trovato già altre collaborazioni politiche o figure da candidare di cui ci vuole parlare?

Sì, abbiamo già parlato con alcuni candidati sindaci di diverse aree e stiamo chiudendo gli accordi, che non sono ancora definitivi, che vanno dall’andare soli in alcuni comuni per dare un segnale di identità riconoscibile al fare l’alleanza con altre componenti politiche in altri. Poi tra le persone che ho voluto fossero presenti come personalità che hanno mostrato coraggio, oltre ai tanti che hanno lavorato con noi in questa pre-costituzione, perché Io Apro ha mostrato coraggio ed è la ragione per cui l’ho scelto, c’è un giornalista di grande forza e vigore che si chiama Carlo Vulpio che verrà a parlare, e poi altri come il designer Fabio Novembre: insomma qualcuno da esterno sarà presente e vedremo in che modo potremo collaborare.

Lei ai tempi ricordo aveva intavolato un dialogo anche con Diego Fusaro, poi la cosa è proseguita?

Una delle persone che avevo invitato tra quelle di maggiore intelligenza e capacità era Morgan… con Fusaro sono venuti invece a trovarmi all’epoca gli uomini che avevano lavorato con lui durante la pandemia e che avevano come lui posizioni politiche simili alle mie, ma poi non si  è chiuso nulla di particolare, d’altra parte con queste aree diciamo marginali – senza voler insultare nessuno – che non sono compatibili con nessuna componente politica non credo di poter far nulla di concreto.  Fusaro, come Paragone, nel loro estremismo non possono essere alleati di nessuno. Noi abbiamo come partiti di riferimento quelli del centrodestra, nella parte più vibrante e vivace che è quella di Fratelli d’Italia, visto che la Lega ha vissuto un periodo di transizione e Forza Italia si è sostanzialmente separata in fazioni, e comunque su posizioni molto intransigenti, mentre in quell’area è difficile che noi potremo fare accordi con il PD e i 5 Stelle. Mentre Fusaro e Paragone ed altri non hanno un campo nel quale possano stare in alleanza con qualcuno, per cui è complicato immaginare di dialogare veramente con loro: poi Fusaro è un ragazzo intelligente quindi non si può escludere ma mi sembra che la sua vocazione sia totalmente solitaria.

Da quello che ha appena detto sulle alleanze e Forza Italia, viene da pensare che ormai il suo rapporto con Berlusconi sia più di amicizia personale, come mostrato dalla partecipazione al suo matrimonio simbolico con la Fascina, che politico, sbaglio?

In realtà è anche politico, perché sono quello che ha fatto il tentativo di raccolta di voti per l’elezione a Presidente della Repubblica, cosa che non ha invece fatto o non è riuscita a fare Forza Italia. Il problema non è Berlusconi ma è il suo partito, che ha alcune personalità sicuramente significative, ma ne ha anche alcune più vicine a Draghi che a Berlusconi, e tra queste per esempio la Carfagna che non dimentichiamo va ringraziata perché fu quella che mi fece cacciare dal Parlamento. C’è l’immagine simbolica che non mancheremo di mostrare domani, cioè quella di un uomo che è il parlamentare forse con più legislature, e la persona più conosciuta e culturalmente riconosciuta, che è stato cacciato dal Parlamento in quel modo grottesco per una ragione ridicola, cioè che la mascherina non era abbastanza alta. Questo è quello che ha fatto la Carfagna, che osservo non era al matrimonio, il che mi fa pensare che Berlusconi sa scegliere tra gli amici e i rappresentanti del suo partito. Quindi il problema di Forza Italia credo sia un problema di troppe anime, di cui alcune totalmente illiberali. Non dobbiamo dimenticare che fu la stessa Carfagna in un secondo gesto memorabile a far arrestare il suo compagno di partito Pittelli attraverso un’azione veramente esecrabile di delazione, consegnando alla polizia una lettera di lui, non si capisce perché. Quindi non c’è nessuna possibilità di dialogo con gente di quel genere.

Una storia che purtroppo ricordo bene essendo uno dei membri del Comitato per Pittelli che ha organizzato la raccolta di firme per la scarcerazione…

Esatto, e siccome ci sono state sirene per la Carfagna sia da parte di Calenda che di Renzi, forse Berlusconi farebbe meglio a lasciarla ad altri.

Anche perché credo il lato migliore di Forza Italia fosse il garantismo, e se si perde quello… parlando di Rinascimento invece, il garantismo che ruolo ha? Lei si origina politicamente con Pannella quindi credo ci sarà una continuità in materia…

Assolutamente sì. Il caso Pittelli potremmo anche citarlo esplicitamente, e così tutto il garantismo, il caso Tallini, i casi calabresi, la violenza sostanziale di Gratteri, il passato iniquo di alcuni magistrati… poi prima parlavamo di libertà, e la libertà è anche quella di essere garantiti da un’azione politica della magistratura.

Concludiamo con un punto fondamentale: riguardo invece alla promozione artistica e culturale, che è proprio il suo campo, quale è il vostro programma per ora?

Beh questo è l’elemento chiave di Rinascimento, cioè l’idea che la promozione del patrimonio artistico sia un elemento vitale della nostra economia, e su questo avrò domani modo di dire tante cose come ho già fatto in altre occasioni.

di Umberto Baccolo (SprayNews.it)

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