Per l’approvazione definitiva bisognerà però attendere la quarta e ultima rilettura del Senato. Una volta in vigore la riforma costituzionale consentirà, come sottolinea il ministro per i rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, “di far partecipare al voto circa 4 milioni di giovani che oggi sono esclusi dall’elezione di una delle due Camere rappresentative dei cittadini. La direzione intrapresa è quella di favorire la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica. Il voto di oggi testimonia anche un altro principio che ha guidato l’azione riformatrice degli esecutivi in questi ultimi anni: il metodo delle riforme puntuali, che ha già portato alla riduzione del numero dei parlamentari lo scorso settembre”.