Agenpress. A margine del meeting “Sicurezza della popolazione, degli immobili e degli investimenti” è intervenuto Vittorio Colucci del Comitato Scientifico Re Mind.
“La presenza di istituzioni, di associazioni, di managers e imprenditori da idea di quante tematiche multidisciplinari sono coinvolte nella filiera industriale e manifatturiera immobiliare promossa dal Presidente di Re Mind Paolo Crisafi”.
Ha poi aggiunto Colucci: “Non solo la commercializzazione, ma anche la pianificazione finanziaria, la costruzione, il rendimento, la gestione, la sicurezza, l’assicurazione a fronte dei rischi di diversa natura.
Il processo realizzativo, a sua volta, si svolge attraverso fasi tutte importanti e tutte gravate di specifica responsabilità, quali la pianificazione, che individua gli obiettivi; la programmazione, che colloca la priorità nel budget disponibile sulla scorta di una valutazione sommaria di tempi e costi; la progettazione che elabora l’architettura ed il calcolo strutturale, descrive le condizioni tecniche di esecuzione, nonché la stima del prezzo e le condizioni amministrative; la direzione lavori che assicura là conformità dell’esecuzione al progetto esecutivo, nonché la supervisione ala sicurezza di cantiere.
La nomina di un “Responsabile Unico” non solleva dalle responsabilità suddette i Soggetti della Pubblica Amministrazione che spesso è organizzata in maniera tale che le funzioni richiamate sono svolte in Enti ed Uffici diversi. La stessa Legge Quadro dei Lavori Pubblici contemplò che l’Amministrazione Difesa, adottando il nuovo Regolamento per i Lavori del Genio Militare, prevedesse la nomina del Responsabile del Procedimento in ciascuna delle fasi di Progettazione, Affidamento ed Esecuzione dei Lavori” .
Ha poi proseguito Colucci, già direttore generale Demanio Difesa e ora esponente Re Mind “da diversi anni ormai si parla di dismissione immobiliari del Ministero della Difesa, ed anche di altre Amministrazioni.
Per patrimonio immobiliare della Difesa normalmente si immaginano le Caserme ed i Palazzi sedi di Comando di Enti locali e Territoriali, che si vedono in tutte le città italiane. In realtà il parco delle infrastrutture di sostegno alla logistica, all’addestramento, ai sistemi d’arma delle Forze Armate è molto vasto, eterogeneo e complesso.
Il Regolamento prima richiamato individua una lunga serie di categorie in cui ciascuna opera è collocata, e che va dagli aeroporti alle basi navali, agli accasermamenti; dagli impianti di ausilio alla navigazione aerea e marittima agli impianti di avvistamento; dai magazzini e depositi agli impianti di movimentazione e distribuzione, etc.
Infine la categoria di “opere di protezione ambientale correlate alla difesa nazionale”. Pertanto anche installazioni diverse dalle Caserme, ove non più utili ai fini istituzionali, possono rientrare nel patrimonio dismissibile dello Stato”.