Agenpress – “I progressi nel contrasto all’evasione fiscale richiedono tempo” e “non si può non raccomandare un approccio cauto alla loro quantificazione all’interno di ciascuna manovra di bilancio”.
Così il vice dg della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini in audizione sulla Nadef. “Per gli interventi riguardanti il recupero dell’evasione, una quantificazione precisa è ardua. Al fine di assicurare il rispetto dell’obiettivo, è auspicabile che siano definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d’anno e pronti meccanismi correttivi in caso di scostamenti”.
La Banca d’Italia vede “con favore” incentivi ai pagamenti tracciabili che aiutano il contrasto dell’evasione e di “altri comportamenti illegali; fermi restando i presidi necessari per evitare invadenze indebite nella sfera privata e per tutelare chi ha ancora difficoltà a usare” la moneta elettronica.
Serve “adeguata riflessione tecnica, per minimizzarne il costo, la complessità concettuale e operativa” ed “eventuali effetti distorsivi, e quindi per massimizzarne l’efficacia”.
“In prospettiva sembra necessaria una riforma fiscale complessiva e organica, fondata su un’attenta analisi” che “non può consistere nell’abbattere tutte le imposte. Nella definizione dei provvedimenti da adottare sarà opportuno prendere in considerazione in modo complessivo gli strumenti disponibili, incluse le imposte indirette”.