I lavoratori Teatro Eliseo scrivono al Ministro del Mibact Dario Franceschini

Agenpress. Illustrissimo Ministro Dario Franceschini,
dopo non più di un mese dall’ultima lettera, noi lavoratori del Teatro Eliseo ci ritroviamo con estremo dispiacere a scriverle nuovamente chiedendole un intervento.

Nel 2014 lei, in qualità di Ministro dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, dimostrò per le sorti del Teatro Eliseo e i suoi lavoratori un’attenzione particolare, tanto che, a seguito del fallimento della passata gestione, giunse a mettere un vincolo sul Teatro Eliseo mantenendo e garantendo le finalità artistiche di questa struttura per il bene della comunità culturale e la città di Roma.

Grazie all’intervento di un imprenditore, di un uomo di spettacolo con una visione traversale come Luca Barbareschi, al suo sforzo intellettuale, al suo ingente investimento economico e a noi lavoratori, quell’intento si è tramutato, seppur con fatica, di nuovo in una realtà capace di riportare l’Eliseo all’apice del panorama culturale nazionale. Come sa, nonostante gli sforzi fatti ci troviamo di nuovo in una posizione incerta sul futuro di questo luogo: l’incertezza grava sui noi lavoratori, sulle nostre famiglie, sui tanti lavoratori dell’indotto, sulle compagnie teatrali e su un imprenditore che ha ridato vita ad un teatro che ha avuto fin dal secolo scorso un ruolo primario per la cultura di questa città.

Per questo siamo qui a chiederle una presa di posizione forte, affinché vengano predisposte congrue risorse da parte del governo e delle istituzioni preposte, in linea con quelle degli altri Teatri di Rilevante Interesse Culturale, al fine di scongiurare una nuova chiusura del l’Eliseo. Certi della sua considerazione, come già avvenuto in passato, siamo disposti ad incontrarla nuovamente per esporle di persona il momento in cui ci troviamo.

Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e gli organi di Governo probabilmente non sosterranno con un adeguato intervento economico la vita culturale del Teatro Eliseo. La storica sala rischia di chiudere lasciando un vuoto culturale e sociale nel cuore della capitale e di riflesso nel panorama artistico italiano.’  Sperando di scongiurare tale evenienza, il Direttore Artistico Luca Barbareschi si appella nuovamente alle Istituzioni affinché trovino una congrua soluzione per riportare i contributi del Teatro Eliseo al passo con le altre sale di Rilevante Interesse Culturale (TRIC) come il Teatro Biondo di Palermo, la Fondazione Teatro Bellini di Napoli, Teatro dell’Elfo e Teatro Franco Parenti di Milano, Teatro Stabile di Trieste, Teatro Stabile di Perugia, Teatro di Bari, Teatro della Tosse di Genova e tanti altri.

‘La tabella dei contributi erogati dal Fondo Unico dello Spettacolo e dagli Enti Locali (Comune, Regione, Camera di Commercio, ecc.) è chiara e mostra come il Teatro Eliseo sia posizionato ultimo nonostante l’attività sia superiore sia per numero di eventi che per vitalità e trasversalità della proposta culturale. Il contributo pubblico risulta infatti irrisorio rispetto alla media degli altri teatri italiani. L’Eliseo è il TRIC con il contributo più basso ed è sito in una città dove i costi di gestione e di produzione sono più elevati. Non ripristinare i fondi da sempre destinati al Teatro Eliseo equivale a chiuderlo! Roma non merita un altro Teatro Valle!’

Il Maestro Barbareschi garantirà l’attività fino alla fine della stagione nel rispetto del pubblico, degli abbonati, degli artisti, degli operatori.

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