Libia, Co-mai e Amsi: piĆ¹ di 3800 morti in 9 mesi tra civili e soldati

Foad Aodi: appello al Governo italiano fermate l’azione militare e lā€™invasione di forze straniere solo per interessi economici e leadership internazionale sulla pelle dei libici


Agenpress. Le comunitĆ  del mondo arabo in Italia (Co-mai) e l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) continuano a seguire la situazione in Libia e in altri paesi dove si sono aperti e ormai dimenticati numerosi conflitti in Siria, Iraq, Yemen, Sudan e Somalia dove si registrano tutti i giorni morti, feriti e scontri tra civili con il silenzio totale della diplomazia internazionale .

“Per quanto riguarda la Libia siamo molto preoccupati per il cambio continuo di notizie e il peggioramento continuo della situazioni sanitaria e economica dove si registrano giĆ  piĆ¹ di 3800 morti tra civili, bambini, donne e soldati uccisi in 9 mesi dal 04.04.2019 senza nessuna soluzione diplomatica proposta e portata avanti concretamente – dichiara Foad Aodi fondatore Amsi ,Co-mai e Membro Gdl Salute Globale della Fnomceo – che e’ in contatto diretto e continuo con 6 medici libici locali in Libia Ā e con numerosi Ā esponenti libici in Italia che sono molto preoccupati per la situazione dei loro familiari.

La maggioranza popolare libica sostiene e chiede libertĆ , democrazia ed elezioni libere per non vedere la Libia come una “torta” che tutti i giorni forze straniere si litigano per prendere la fetta piĆ¹ grande o avere maggiore controllo sulla pelle dei libici compresa la Turchia che, non si capisce nĆØ si comprende, come fĆ  un paese straniero a decidere di mandare sostegno militare in un’altro paese senza coinvolgere l’Onu, la ComunitĆ  Europea e la Lega Araba.

In tutto questo il ruolo del Governo italiano ĆØ scomparso e stanno decidendo altri paesi molto piĆ¹ lontani geograficamente dalla Libia rispetto l’Italia che rimane il primo paese coinvolto con l’immigrazione che arriva dalla Libia oltre lo storico rapporto e collaborazione economica tra i due paesi. – conclude Foad Aodi -.

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