Agenpress. Il mio nuovo libro, Il Made in Italy delle donne, è dedicato alle donne vittime di violenza ma con racconti e interviste di donne che ce l’hanno fatta, in ogni campo.
Il sottotitolo prende spunto da La canzone di Marinella, la ballata di Fabrizio De Andrè, che racconta la storia di una donna, uccisa, quindi vittima di femminicidio, raccontata dal Poeta genovese, sotto forma di favola con una bruttissima fine…
In questi giorni, sotto i riflettori c’è il Festival di Sanremo, con le polemiche rispetto al comportamento sessista del suo conduttore Amadeus, che si è circondato di “belle e bellissime, che stanno all’ombra dei loro uomini” e che forse vedrà la partecipazione di uno dei massimi rappresentanti della musica trapper i cui testi sono veramente discutibili, rispetto al “cantare” le donne e la violenza su di esse, e che delineano come nel nostro Paese, il genere femminile sia ancora oggetto di giudizio maschile e normalizzazione della violenza in Tv e nell’informazione.
Il 22 gennaio, a Milano, la presentazione del libro, patrocinata dal Municipio 9 del Comune di Milano, sarà interamente dedicata al tema della Musica e ai messaggi alle nuove generazioni, che ho preso in considerazione nell’intervista a Dori Ghezzi, con la contrapposizione dell’opera del Poeta rispetto al talento dei nuovi artisti, adorati dal pubblico dei giovanissimi, e con la cover che ho realizzato, proprio de La canzone di Marinella, per proseguire con la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Ho invitato a parlarne con me: il Presidente del Municipio 9, Giuseppe Lardieri, Carlo Lecchi (Presidente Associazione Vinile Italiana),ospiti del mondo della discografia internazionale, come il Maestro Mauro Paoluzzi, (compositore, produttore e autore di artisti del calibro di Gianna Nannini e Roberto Vecchioni), Livio Macchia dei Camaleonti, Camilla Occhionorelli del Movimento Italiano Casalinghe, Manuela Barbarossa, il Consigliere della Regione Lombardia Gianmarco Senna, per un messaggio ai ragazzi e ragazze sulla sicurezza sulle strade e per um nessaggio positivo sui rapporti umani e Dj “M”, per la parte tecnica, con la presentazione di un altro progetto culturale, dal titolo “Musica è donna” in cui racconto le storie e le musiche delle donne icone di tutto il mondo…
“Il Made in Italy delle donne”, racconta storie di protagoniste, anche non “italiane”, che hanno deciso di vivere in Italia la loro esperienza di vita e lavorativa, non semplicemente esaltando le “virtù” e prerogative tipicamente italiane adottate in ogni parte del globo, ma proponendo come valido esempio la ricerca della “bellezza” e dello stile italiano apprezzato in tutto il mondo da secoli.
Il saggio, è un collegamento ai precedenti Progetti e libri, cominciati nel 2011: “Come le mimose. Storie di donne vittime di discriminazioni nei luoghi di lavoro”, “Come Marilyn da quando non c’è più. Cinquant’anni di lavoro e valore al femminile” e “Le donne, acqua nel deserto – Quattro storie in positivo, di donne vittime di ogni forma di violenza”, (con la seconda edizione del Riconoscimento Internazionale, ad artisti e protagonisti della società civile, che si svolge a Milano), partito e presentato il 25 novembre 2015.
Il collegamento rispecchia le peculiarità al femminile, rispetto alle sfere del talento delle donne in ogni ambito della vita sociale e lavorativa, e prosegue gli intenti di sensibilizzazione sul tema dei diritti e dell’educazione al rispetto, con la sua opera di divulgazione, contro la violenza sulle donne, non solo nelle date “canoniche e simbolo” del 8 marzo o 25 novembre ma per tutti i giorni dell’anno e per l’educazione al rispetto delle nuove generazioni di bambini e bambine.
Le interviste sono dedicate alla presenza assordante del silenzio delle donne che non possono più raccontarsi, perché vittime di violenza o femminicidio, e ai loro figli, che affronteranno il futuro senza le loro mamme, nel buio della grande e assoluta assenza, con il ricordo sempre più flebile, al quale saranno perennemente aggrappati…
La mia dedica alle donne vittime di violenza, in questo libro, è ispirata dalla “Canzone di Marinella”, la ballata/bolero di Fabrizio De Andrè, (scritto e composto nel 1962 con l’arrangiamento musicale del Maestro Gian Piero Reverberi); la prima canzone in assoluto che ho imparato a cantare da bambina, (scritta nell’anno della mia nascita, che mi ha insegnato la mia mamma, insieme alla grande ammirazione per il Poeta genovese), e dalla quale, ho immediatamente percepito una grande energia e che ora, con la mia cover, è la seconda sigla del progetto, dopo “Gracias a la vida”, del 2015.
Questo brano, è un dolce omaggio del cantautore, a una donna che si può dire oggi: “vittima di femminicidio”, termine che ancora il computer sottolinea in rosso perché non riconosciuto e che in molti e molte non utilizzano ancora per le uccisioni delle donne in quanto donne. La canzone di Marinella, (lei era probabilmente una ragazza uccisa e gettata in un fiume alle porte di Milano negli anni ‘50), è stato il gancio per partire a occuparmi come reporter, di temi al femminile, in particolar modo scrivendo di molte MARINELLA, troppe, che ogni due giorni in Italia sono uccise dai loro mariti, compagni, padri o fratelli, che non avranno mai più voce e delle quali non si conoscerà mai la storia, tranne che per poche ore, come protagoniste di meri fatti di cronaca nera.
Sono donne e storie senza tempo, invisibili, sulle quali si concentra l’attenzione dell’informazione a volte morbosa, la cui narrazione non prende in considerazione il reato e l’aggressore, (l’uomo), ma la vita della vittime, cercando giustificazioni o scavando fantomatiche colpe delle vittime…
Non potevo immaginare che nel corso degli anni, avrei potuto incontrare l’autore del brano da me tanto amato e che sarebbe stato, in seguito, il legame primario del mio impegno civile e sociale sui diritti delle donne, delle bambine e dei bambini.
E’ quanto dichiara l’autrice del libro Ketty Carraffa.