Agenpress – Sabato scorso, a Trastevere, in pieno centro storico, un ragazzo di 25 anni è stato sottoposto a sevizie e stuprato da un 35enne.
Verso l’una il violentatore, avendo visto il ragazzo da solo, in macchina, intento a giocherellare con il cellulare, con la forza è entrato nell’auto, dove ha costretto il malcapitato ad un rapporto orale e poi ad un rapporto anale. Terminata la violenza, secondo gli inquirenti, l’arrestato, credendo di avere in pugno la vittima, ha pensato anche di obbligare il ragazzo ad andare a prendere del denaro al più vicino bancomat.
Una volta uscito dalla sua auto, però, la vittima ha visto un’auto dei carabinieri e, in lacrime, ha raccontato ai militari lo stupro subito. I militari hanno potuto individuare e arrestare il presunto stupratore mentre ancora si aggirava per Trastevere con visibili graffi al volto.
A raccontare il raccapricciante episodio il giornalista Giulio De Santis sulle pagine del Corriere della Sera.
“Esprimiamo solidarietà alla vittima della violenza e confidiamo in una rapida soluzione giudiziaria”, dichiarano Saverio Aversa e Mauro Cioffari, storici attivisti del movimento LGBTQ+, “ma non possiamo non sottolineare la superficialità con la quale, per l’ennesima volta, la cronaca di una violenza sessuale è stata trattata”.
Il giornalista del Corriere della Sera fa la cronaca di una violenza sessuale in cui violentatore e vittima sono entrambi uomini. In chiusura dell’articolo l’autore scrive: “Le modalità della violenza, molto cruenta, non hanno reso necessario, in questa fase, conoscere le inclinazioni sessuali della vittima”.
“Non si capisce”, continuano Aversa e Cioffari, “che importanza abbia sapere se la vittima è gay o eterosessuale”.
“Esprimiamo forte indignazione per la posizione omofobica espressa da uno dei quotidiani italiani più importanti”, concludono Aversa e Cioffari. “Posizione ulteriormente aggravata dal pregiudizio nei confronti di una vittima di violenza sessuale e di un tentativo di rapina”.