11 mln di mascherine mai arrivate dalla Cina. Interrogazione parlamentare su Zingaretti

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Agenpress – E’ di questi giorni la notizia, della quale abbiamo ampiamente parlato,  che Nicola Zingaretti,  governatore avrebbe affidato una commessa da ben 35 milioni di euro a un negozio di lampadine di Roma. E di queste mascherine al servizio sanitario laziale non è arrivata nemmeno una scatola.

A scoprire il fattaccio  la consigliera di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo che ha voluto vederci chiaro nella maxi fornitura da 35,8 mln che la Regione, attraverso il Dipartimento Protezione Civile, ha affidato senza gara e senza confronto con altri operatori alla Eco.Tech Srl con sede in un negozio di via Po a Roma.

La visura camerale evidenzia una società specializzata in vendita di lampadine led, col 51 per cento delle quote intestato a una srl semplificata, la Propter Hominen e il restante 49 per cento a tale Pan Hongyi, un cittadino cinese residente a Ningbo, nella provincia delle Zhejiang, l’affaccio sul mare della regione di Wuhan.

Rinviamo al nostro articolo per avere maggiori chiarimenti al riguardo

https://www.alexahm.com/vulci3/2020/04/07/coronavirus-zingaretti-si-becca-una-fregatura-di-11-mln-di-euro-per-mascherine-mai-arrivate/

La vicenda non è passata inosservata all’On. FRANCESCO ZICCHIERI, deputato in forza alla Lega di Matteo Salvini, il quale ha presentato una INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE, che riportiamo.

“Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, al Ministro della Salute – Per sapere – premesso che:

Secondo quanto pubblicato su Ilfattoquotidiano.it la Regione Lazio sembra abbia speso 35,9 milioni di euro per avere una maxifornitura di mascherine entro il 18 marzo scorso, ma a tutt’oggi ancora nulla è arrivato;
Il fallito approvvigionamento di DPI da parte della Regione Lazio, per il tramite della protezione civile laziale, è finito, sempre secondo la notizia stampa, in procura e all’Authority per l’anticorruzione;

La fornitura riguardava quasi 10 milioni di mascherine professionali (Ffp2 e ffp3), ordinate “per le vie brevi”, a metà marzo scorso, dalla Regione Lazio e commissionate ad una piccola società italocinese, con sede a Roma, che solitamente si occupa di forniture elettriche (lampadine, etc.);

L’approvvigionamento doveva interessare circa 300 operatori fra medici e infermieri, molti dei quali nel mentre hanno contratto il Coronavirus negli ospedali dell’hinterland capitolino e per il quale la Regione ha anticipato una somma totale di 11,7 milioni di euro;
Stando alla ricostruzione giornalistica, l’operazione si basa su tre determine, le prime due datate 16 marzo e l’ultima 20 marzo, contenenti gli affidamenti in deroga alla società Eco.Tech.srl., con sede a Frascati, specializzata in lampade Led di design, con capitale sociale di 10mila euro e partecipata al 51% da una srl dei Castelli romani e al 49% da Pan Hongyi, cittadino cinese residente nella città di Ningbo; l’individuazione della Eco.Tech quale fornitore risiederebbe nei tempi di consegna quasi immediati che la stessa garantiva, ovvero 3 giorni;

Nello specifico, il 16 marzo sono partiti i primi due ordini di 1,5 milioni di mascherine Ffpp2 al prezzo di 3,60 euro l’una ed un milione di mascherine Ffp3 al costo di 3,90 euro al pezzo, cui ha fatto seguito il secondo ordine, per un milione di Ffp2 ed un altro milione di Ffp3 al medesimo prezzo, oltre a 2 milioni di mascherine “triplo strato” a 0,58 euro l’una;

tali dispositivi sarebbero dovuti arrivare entro il 18 marzo e, nonostante il ritardo, è partito
comunque il terzo ordine, datato 20 marzo, con ulteriori un milione di Ffp2 e due milioni di Ffp3 sempre al medesimo prezzo;
finora la protezione civile regionale ha provveduto a revocare due atti su tre, ma sembra sia attesa anche la terza disdetta non essendo stata rispettata neanche la consegna prevista al 6 aprile u.s.;

la Regione Lazio ha precisato che “gli affidamenti in deroga sono avvenuti in base alle normative straordinarie, previsti dai decreti governativi” e che “la società selezionata era una società accreditata”; 

se, data la gravità della vicenda e considerato che il Presidente della Regione è anche il segretario del partito di maggioranza governativa, il Governo non ritenga urgente, fatte salve le indagini della procura, fornire chiarimenti in merito, con particolare riguardo alla correlazione tra le 300 unità di medici e infermieri contagiati ed i ritardi nell’approvvigionamento cause inadempienze della Eco.Tech.srl e scelte avventate dell’amministrazione regionale”.

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