Agenpress – “Il quotidiano Il Tempo e FDI hanno criticato fortissimamente questi ritardi dovuti alla consegna delle mascherine. Nel periodo in cui è stato fatto quest’ordine, tutte le regioni d’Italia sono andate di corsa con procedure atipiche, alla ricerca di dispositivi di protezione individuale. Forse, anziché revocare quest’ordine, bisognava fare una mora per ritardata consegna”.
Così il senatore Bruno Astorre, segretario del Pd nel Lazio, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, sul caso mascherine nella Regione Lazio.
“La ditta le sta consegnando in ritardo, ma penso che quella fornitura arriverà tutta nel Lazio. Come indicazione politica, potremmo seguire la strada del governo francese che ha requisito delle aziende per fargli produrre dpi. Così non dovremmo più incorrere in questi infortuni”.
Sulla situazione nel Lazio. “L’indice di mortalità nel Lazio è tra i più bassi. Questo vuol dire che le cure che vengono fatte in ospedale e a casa nel Lazio sono state indovinate e fatte bene. Se però vogliamo arrivare alla fase due e alla fase tre, finchè non ci sarà il vaccino, per 5-6 mesi dovremo assolutamente continuare ad avere non solo dpi, ma soprattutto distanziamento sociale e quelle raccomandazioni delle autorità sanitarie. Il Lazio si è dotato di un team di scienziati ed economisti che mettono a disposizione in tempi brevissimi ricette per superare la pandemia economica. Il 2020 sarà tragico, ma prevedo un 2021 di rilancio”.
Sull’accelerazione del Veneto. “In Veneto, come in Liguria, si vota. Queste regioni dunque hanno un po’ di pressione dovute a questi fattori e sono più portate a dare segnali di ripartenza più in fretta. Le regioni hanno la possibilità di assumere ordinanze in difformità con il governo nazionale. Ha ragione Boccia a dire che chi decide si assume la responsabilità. Naturalmente spero che questo venga fatto tenendo conto della sicurezza dei cittadini”.
Sui rapporti PD-M5S. “Credo che sia opportuno mantenere questa scelta di campo ove possibile. Spero che i 5 Stelle maturino sempre di più, che capiscano che non è vero che 1 vale 1 e che le battaglie no vax devono essere abbandonate. Però teniamo conto che in tutti i livelli istituzionali in questo momento ci si stringe attorno e si governa. Poi ovviamente bisogna stare attenti, e questo lo dico agli amici e compagni del PD, che se non sapremo gestire bene la fase due è facile che i consensi si tramutino in forconi. Già il fatto che sono sei mesi che non litighiamo, anche grazie a Zingaretti, sta aiutando. In un grande partito come il PD è normale che ci siano anime differenti. Non mi è piaciuto il fatto che Rutelli, Bersani e Renzi se ne siano andati quando non comandavano più”.