Agenpress – Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 880 miliardi di euro (+42 miliardi rispetto all’anno precedente, +5%) per un valore medio di 21.660 euro, in crescita del 4,8% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente.
Si sottolinea che nel 2018 cambia la gestione del riporto delle perdite per i soggetti in contabilità semplificata, ora equiparate a coloro che hanno una contabilità ordinaria e che pertanto non rientrano più nel calcolo del reddito complessivo. Per un confronto omogeneo con l’anno precedente, è necessario escludere dal reddito complessivo del 2017 le perdite in contabilità semplificata e da partecipazione in società esercenti attività d’impresa, in tal caso la variazione percentuale del reddito complessivo rispetto al 2017 è del +3,1%. L’incremento del reddito complessivo è dovuto all’aumento dei redditi da pensione, lavoro dipendente e lavoro autonomo.
Lo comunica il Mef in base alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2019.
I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’82% del reddito complessivo dichiarato, nello specifico, il reddito da pensione rappresenta il 29% del totale del reddito complessivo.
Il reddito medio più elevato è quello da lavoro autonomo, pari a 46.240 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 20.940 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.820 euro, quello dei pensionati a 17.870 euro. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 18.130 euro. Si ricorda che la quasi totalità dei redditi da capitale è soggetta a tassazione sostitutiva e non rientra pertanto nell’Irpef.
L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.670 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.760 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.430 euro); anche nel 2018, quindi, rimane cospicua la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali.
L’analisi dell’andamento dei redditi medi delle singole categorie di contribuenti evidenzia che, in confronto al 2017, crescono in misura significativa i redditi medi da lavoro autonomo (+6,3%), mentre la contrazione del reddito d’impresa (-5,2%) e del reddito da partecipazione (-1,4%) sono verosimilmente dovuti agli effetti transitori dell’introduzione, a partire dal 2017, del regime per cassa per le imprese in contabilità semplificata. Il reddito medio d’impresa in contabilità ordinaria, non interessato dalla variazione normativa, aumenta del 4,6%.
Il reddito medio da pensione mostra una crescita del 2,5%, confermando il trend degli anni precedenti, mentre continua a rilevarsi una contrazione del numero di pensionati (oltre 73.500 soggetti in meno, -0,5%), effetto della riforma delle pensioni Monti-Fornero, (D.L. 201 del 6/12/2011) che ha posticipato il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento.
Risulta in crescita anche il reddito medio da lavoro dipendente (+1,3%), a differenza della flessione registrata nell’anno precedente. In tale ambito, va evidenziato l’aumento del numero sia di lavoratori con contratti a tempo indeterminato (+1,2%) sia di lavoratori con contratti a tempo determinato (+3,5%).
Inoltre, si registrano 279.055 soggetti (1,3% del totale lavoratori dipendenti,con una flessione del 5,2% rispetto al 2017) che hanno richiesto la liquidazione mensile del TFR, per un ammontare di circa 132 milioni di euro (valore medio annuo di 474 euro).
Nel 2018 l’ammontare del reddito da fabbricati soggetto a tassazione ordinaria ammonta a 26,7 miliardi di euro, con una riduzione dell’1,3% rispetto all’anno precedente, a causa dell’aumento della tassazione sostitutiva.