Agenpress – La pandemia che stiamo vivendo rappresenta una tragedia di portata globale, che ci chiama a riflettere sul delicato rapporto tra esseri umani e altri viventi.
Vale la pena ricordarlo, soprattutto oggi, 24 aprile, Giornata mondiale dedicata agli animali “da laboratorio”, vittime di una strage silenziosa che continua, anche al tempo del coronavirus, nelle gabbie degli stabulari di tutto il mondo, 365 giorni l’anno: sono quasi 600’000 gli animali allevati e uccisi per fini sperimentali ogni anno in Italia, dati sottostimati che non tengono conto di molte categorie/specie. 22 milioni in Europa e 192,1 milioni nel Mondo.
È proprio in un momento così tragico come quello che viviamo – che ci chiama a riflettere sul ruolo della scienza e a dare il meglio per affrontare la crisi sanitaria in atto – che dobbiamo pretendere una ricerca innovativa, sviluppata per l’uomo sull’uomo e basata sulle Non-Animal-Technologies, per salvare e tutelare la vita di tutti: animali, esseri umani e l’intero Pianeta.
Centinaia di migliaia di persone moriranno per COVID-19 prima che siano disponibili farmaci efficaci. Sono miliardi di euro i fondi investiti per lo studio del vaccino contro il virus COVID-19 e migliaia di scimmie, cani, gatti, furetti e topi verranno utilizzati per test fallimentari che approssimano, solo parzialmente, il comportamento del virus nell’uomo. La storia ci insegna come, usando animali per studiare numerose malattie virali come HIV, MERS o altri virus SARS, non siamo ancora riusciti a sviluppare vaccini efficaci, nonostante anni di ricerche approfondite. Il primo vaccino contro l’Ebola è entrato sul mercato a novembre 2019, 5 anni dopo l’epidemia nel 2014 e ancora non sappiamo quanto sia efficace.
LAV si unisce, quindi, all’appello internazionale sostenuto dalle coalizioni europee di cui fa parte – Eurogroup for animals, Cruelty Free Europe e la statunitense Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) – per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di coordinare e mettere in atto un’efficace ricerca con modelli human-based, e di evitare inutili e dolorosi test su animali per lo studio del vaccino contro il COVID19.
Tutti noi vogliamo trovare un vaccino sicuro ed efficace al più presto, ma chiediamo ai ricercatori di tutto il mondo di cooperare per concentrarsi su studi moderni e veramente rilevanti per l’uomo, evitando sofferenze agli animali. E se in futuro dovesse verificarsi – come è probabile – una nuova pandemia, dovremo essere preparati con modelli realmente utili per l’uomo, che consentano un processo di sviluppo di farmaci rapido e affidabile, sia per la sicurezza umana che per gli animali, sfruttati per una scienza che non è all’altezza delle sue promesse.
E’ ormai risaputo e all’attenzione di tutti che l’azione umana di sfruttamento degli
habitat e degli animali che vi vivono, con il loro maltrattamento, in natura, nei “wetmarket”, negli allevamenti, è alla radice della diffusione del virus e della tragica
situazione in cui ci troviamo. È giunto il momento di ripensare completamente il
nostro rapporto con gli animali e guardare oltre l’obsoleto e inaffidabile modello
della sperimentazione animale, che ha già causato troppi fallimenti e vittime.