Coronavirus. Istituto Friedman. “Governo imbarazzante su fase 2. Economia distrutta, libertà calpestate”

Agenpress – “Abbiamo ascoltato con attenzione le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le misure preannunciate, in maniera del tutto confusa, che per l’ennesima volta, saranno contenute in un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla base delle dei pareri di tecnici nominati dallo stesso Governo, sono indegne di uno Stato di diritto”.

Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman. “Come sottolineato in queste ore da molte organizzazioni importanti, tra le quali la Confindustria, la Conferenza episcopale italiana, e dagli stessi organi d’informazione, vengono ancora una volta calpestati i diritti fondamentali dei cittadini italiani attraverso un Decreto di un organo dello Stato non eletto direttamente dal popolo e senza il giusto e necessario previo coinvolgimento del Parlamento.

Come se ciò non bastasse, non solo rimangono oscure le regole per la libera circolazione dei cittadini nel Paese, ma soprattutto pare che il Governo non intenda affatto tutelare la libertà d’impresa, la libertà di culto e la libera concorrenza. Non vengono, come sarebbe logico e giusto, imposte misure di sicurezza e igiene per tutte le attività aperte al pubblico che vogliano riprendere dal prossimo mese, ma viene semplicemente e  arbitrariamente deciso chi non potrà e chi potrà aprire, senza tenere in considerazione il rispetto dei diritti dei lavoratori, della libertà d’impresa, oltre che della libera concorrenza e del principio di eguaglianza.

Manca chiarezza sul metodo per le riaperture, sulle necessarie misure di sicurezza sul lavoro, sul distanziamento all’interno di bar e ristoranti e sulle norme per le sanificazione dei locali. La mascherina sarà obbligatoria nei locali pubblici, ragione per la quale Conte ha annunciato che il prezzo massimo di vendita al pubblico sarà di 0,50€.

Tale decisione avrà quale risultato la scomparsa dal mercato italiano delle mascherine chirurgiche, oltre al danneggiamento degli imprenditori già organizzatisi per la produzione e l’importazione. Chiunque conosca minimamente il mercato globale dei DPI in questo momento sa benissimo che, se già è difficile riuscire a portare in Italia all’ingrosso le mascherine a questo prezzo, ancor più difficile sarà riuscire a garantirne la vendita al dettaglio a un prezzo talmente basso. Da ultimo non è ancora prevista alcuna misura economica di rilievo per tutte quelle imprese rimaste chiuse da due mesi a questa parte e che continuano a non operare, ad eccezione dei prestiti con interessi agevolati garantiti dallo Stato che le banche comunque non stanno erogando.

Non é stata avviata nessuna defiscalizzazione, detassazione o sburocratizzazione. Noi, come noto, di principio, siamo contrari agli interventi dello Stato in economia, specie quando si tratta di iniezioni di denaro fini a sé stesse, ma in questa situazione emergenziale misure economiche alternative e adeguate si possono rivelare essenziali: riduzione o sospensione della tassazione per qualche mese di imprese ed i cittadini o introduzione, quale shock economico per quest’anno, di una tassazione Flat, che darebbe certamente respiro al Paese, sono solo alcune delle idee concretamente percorribili. Ad oggi però nessuna misura concreta che potrebbe favorire una rapida e stabile ripresa é stata prevista e anche noi siamo seriamente preoccupati per le sorti del Paese”.

 

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