Fase 2. Bellanova, mi aspettavo “un’operazione più coraggiosa”. Assurdo il “no” alle Messe

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Agenpress – “Trovo davvero incomprensibile che si impediscano ancora le celebrazioni. Se si toglie l’acqua santa nelle chiese, se si mantiene il distanziamento facendo sedere una persona per banco, se si impone l’obbligo delle mascherine, francamente non se ne capisce la ragione. Oppure ci dicano che serve lo scafandro o che se ne riparla direttamente a Pasqua 2021”.

Lo afferma la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, sottolineando come si sarebbe aspettata “onestamente un’operazione più coraggiosa: si poteva, si doveva osare di più”.

“Fino a quando non ci sarà il vaccino la situazione non cambierà di molto. E la strada non è continuare a chiudere ma saper convivere col virus, se il punto è la distanza sociale e i dispositivi di sicurezza, allora bisognerà lavorare su quelli: garantire una nuova organizzazione del lavoro in sicurezza, nuove modalità per il trasporto pubblico. Ma non si può continuare a bloccare il sistema produttivo. Ogni giorno di chiusura – sottolinea – comporta una perdita di competitività per il sistema Paese. Molte aziende rischiano di non riaprire e altre di farlo con meno dipendenti. Prolungare la chiusura aumenta il danno”.

Sulla scuola “si poteva trovare forse una soluzione diversa. Ad ogni modo, adesso almeno si aprano i centri estivi, altrimenti tutto ricadrà sulle donne nel Paese che ha già il più basso tasso di occupazione femminile: rischiamo di uscirne devastati”, evidenzia Bellanova che rimarca anche il problema della riapertura dei centri per disabili.

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