Passaporto sanitario. Boccia: “una Regione “non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone”

Agenpress. In vista delle riaperture e degli spostamenti interregionali dal 3 giugno, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, si sofferma anche sulla proposta del passaporto sanitario per i turisti provenienti da altre regioni nell’audizione parlamentare in Commissione sul Federalismo fiscale.
Per Boccia la proposta è “contro la Costituzione” e una Regione “non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone”, e sulla quarantena Boccia precisa: “su questo serve un accordo tra le parti”.
“Dal ministro ci saremmo aspettati, a pochi giorni dal 3 giugno, una proposta di soluzione chiara sulle riaperture tra Regioni”. Risponde così il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, sottolineando che “non ci saremmo aspettati l’inutile litania neocentralista che vuole riaffermare una supremazia prepotente dello Stato rispetto alle Regioni nell’architettura della Repubblica come definita dal novellato titolo V”. “Qui non è in discussione la libera circolazione come strumentalmente evocata dal ministro Boccia – spiega Solinas – ma l’esigenza di un bilanciamento virtuoso tra valori e interessi costituzionalmente garantiti, a partire dalla tutela della salute pubblica”.
“Se qualche ministro è contrario – aggiunge Solinas – ci dica quale alternativa propone al nulla, per garantire la salute pubblica. La certificazione dello stato di negatività al virus è una linea di tendenza internazionale, dalle Canarie alla Corea del Sud, anche con un’iniziativa dell’organizzazione mondiale del turismo di più ampia portata come il passaporto sanitario digitale”.
Solinas evidenzia che “dal 21 maggio, data di riapertura dei tre aeroporti della Sardegna all’aviazione generale, tutti i giorni arrivano turisti internazionali con voli privati e con un certificato di negatività al Covid-19”.
“Noi in Sicilia abbiamo fatto un’ordinanza che impedisce di entrare nella regione non fino al 4 ma fino al 7 giugno. – riferisce il presidente Nello Musumeci – E ora dobbiamo farne un’altra che confermi questa o la modifichi. Con il cuore aprirei l’isola ai turisti già dal 7 giugno. Ma con la ragione dico: aspettiamo il dato epidemiologico nazionale che sta per arrivare e sulla base di questo decidiamo. Ma tutti insieme, presidenti regionali e governo, dobbiamo confrontarci e credo lo faremo sabato. Non si può avviare la nuova fase in una logica da macchia di leopardo. Ci vuole una responsabilità condivisa da tutti”.
Sull’ipotesi del passaporto sanitario, Musumeci afferma: “chiamiamolo come vogliamo. Io lo chiamo protocollo per poter garantire la sicurezza sanitaria e la tranquillità sociale di chi in Sicilia arriva e di chi in Sicilia vive. Stiamo lavorando per mettere a punto questo documento che dia serenità a tutti. A chi arriva chiederemo garanzie sullo stato di salute, informazioni sulla situazione familiare a proposito di malattie e virus e altre notizie. Nelle prossime ore decideremo che cosa deve presentare un turista lombardo o di altra provenienza. Occorre filtrare, nel rispetto di tutti e senza fare discriminazioni, chi arriva da noi”.
“Vengano in Calabria – afferma il presidente Iole Santelli –  per scoprire il nostro mare, le nostre montagne, i nostri borghi, in totale sicurezza. Noi non chiediamo test sierologici, anche perche’ ne’ il governo ne’ l’Istituto superiore di sanita’ indicano quali siano quelli validi”. Santelli quindi rassicura che in regione “abbiamo fatto 6 mila tamponi e sono risultati contagiati solo in 5”. Pertanto “nella Calabria No Covid2”, “l’unico rischio che corrono i vacanzieri e’ di tornare a casa con qualche chilo di troppo”.
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